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Si fa tanto parlare di ritorno alla terra, di giovani che amano il territorio, di recupero di terreni abbandonati salvati dall’incuria. Ma quando l’abbandono generalizzato porta le sue conseguenze, chi ha creduto in questa via si ritrova improvvisamente debilitato.

Siamo nei pressi della provinciale 77 che conduce a Cipressa: qui Federico Guadalupi, laureato in psicologia, ha recuperato delle bellissime fasce abbandonate a picco sul mare, una terrazza dove ha impiantato le varietà locali di lavanda per dar vita al suo “Tutto un altro lavandeto”.

Tanta fatica, tempo, lavoro e soprattutto denaro investito per un’attività che ha un’ampia prospettiva, poco prima della nostra intervista alcuni ragazzi con problematiche hanno infatti concluso la loro settimanale giornata di “agricoltura sociale”.

“Devo purtroppo segnalare che nella zona la presenza dei cinghiali è diventata sempre più un problema – ci racconta Federico mostrandoci gli scavi degli animali nelle proprie fasce di qualche sera prima – molti altri miei vicini lamentano ingressi continui. Per mia fortuna la lavanda è pianta non appetibile per loro ma tant’è che sono entrati anche qui. Per i vicini che hanno altre coltivazioni come i carciofi le aggressioni notturne sono continue, è molto difficile opporre una difesa efficace, in una notte sola sono capaci di portare via il lavoro di una settimana”.

“Per questa ragione molti colleghi in questa zona hanno lasciato perdere l’attività agricola“, è la dura conclusione di chi si trova a dover combattere da solo contro una vera e propria invasione che si sta sempre più avvicinando ai centri abitati costieri.

“Sono stato costretto in alcuni luoghi a non irrigare neanche più, perché a causa siccità sono attratti dal terreno bagnato, andando a distruggere muri spostando pietre di grandi dimensioni. Poi sembra che prediligano quelli che come me puntano su un’agricoltura biologica, probabilmente attirati dal miglior gusto dei concimi non trattati”.

“Si fa presto a parlare di recupero del territorio e giovani nell’agricoltura, ma vedere per tre o quattro volte di fila tempo, lavoro e denaro distrutti fa male al cuore e far perdere la voglia di ripartire da capo”, conclude.