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Oggi le telecamere di Riviera Time vi accompagnano nuovamente nel cuore di Oneglia per scoprire alcune curiosità di questo territorio, in compagnia dello scrittore e appassionato di storia locale Francesco Vatteone.

Se da un lato resta ancora aperto il “mistero” dell’origine della scritta Fotografia sulla facciata di palazzo Riccardi (di cui vi abbiamo parlato in quest’altro articolo), un’altra scritta vede invece svelata la sua origine: stiamo parlando della data ‘1823’ emersa, dopo i recenti lavori di restauro, sulla facciata di palazzo Bianchi, nell’omonima piazza.

“Il palazzo originario è sorto intorno al 1650, quando qui intorno erano tutti orti e vigne – spiega Vatteone. – In origine era in tinta verde, poi è stato rifatto completamente con i colori dell’epoca ottocentesca. La data 1823 si rifà al momento in cui, in questo palazzo, ai conti Calvi subentrarono i Bianchi. Il palazzo ospita al suo interno anche affreschi di pregio, realizzati da Leonardo Massabò e Luigi Varese”. Una lapide posizionata sulla facciata esterna ricorda che nel 1836 il palazzo ospitò re Carlo Alberto e successivamente, nel 1875, Amedeo duca d’Aosta.

Spostandoci un poco distante, sotto i portici di via Bonfante, emerge un’altra curiosità: il dipinto a olio su ardesia di una Madonna, in corrispondenza del civico 43.

“Questa dovrebbe essere una Madonna Assunta – spiega ancora Vatteone – è stata a lungo tempo coperta da quello che era un tempo il negozio di Amoretti, che andava tra il civico 43 e 45, il cui frontale era completamente coperto dagli infissi di legno. Cercheremo di riuscire a sistemarla a ridarle la sua giusta dignità”.

Un dipinto la cui origine resta ancora incerta: “Da dove può venire? Poteva essere in un’edicola o in un pilone che si trovava proprio dietro questo negozio e quindi recuperata e messa agli onori del mondo sotto i portici. Se qualcuno ne sa più di noi, siamo ben lieti di farne tesoro”.