Claudio Scajola acquedotto Roja
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AGGIORNAMENTO DELLE 17: il sindaco Claudio Scajola annuncia il probabile ritorno dell’acqua nei rubinetti del territorio (QUI).

“Io l’avevo detto. Questa volta non faremo più opera di convincimento ed educazione, ma azioni forti perché il dovere del sindaco di Imperia è garantire acqua ai propri cittadini“. È un Claudio Scajola visibilmente amareggiato quello che si è presentato in conferenza stampa per fare il punto sulla crisi idrica che sta coinvolgendo il capoluogo e tutte le città che vanno da Costarainera alla frazione Rollo di Andora.

Un danno, all’altezza di via San Lazzaro, nell’ormai tristemente noto acquedotto Roja che non sarà risolto in poco tempo perché le tipiche placche tampone, questa volta, non bastano. Servirà sostituire completamente il tubo con la speranza che Amat ne abbia uno a diposizione in breve tempo.

Una situazione che sta mettendo in ginocchio gran parte della provincia e che non va giù al primo cittadino imperiese che ricorda: “…da due anni ho intimato di risolvere questo problema anche con fondi privati senza essere ascoltato”.

“È un lavoro più impegnativo del previsto e ancora adesso non sappiamo con esattezza quale sia la lunghezza di questo danno che pare oltre i dieci metri – ha spiegato Scajola.  Bisognerà trovare un tubo di quelle dimensioni in tempi celerissimi sperando di averlo qui in zona per poterlo sostituire. Abbiamo provveduto come abbiamo potuto soprattutto per l’ospedale che era la cosa più pericolosa. Abbiamo messo un’autobotte lì come in piazza Dante e in piazza Ricci per i cittadini.

Una situazione molto complicata, ma poi ce ne sarà un’altra. Dobbiamo affrontare il problema per risolverlo con una nuova rete, da due anni predico invano. Siamo riusciti a far partire un primo pezzo di tratta dalla Rabina fino al Comune e abbiamo avuto delle diffide a fare questo lavoro. Quasi che qualcuno – prosegue il primo cittadino – abbia il culto di questa Rivieracqua che è una società fallimentare che non riesce a svolgere i propri compiti.

Quello che conta è dare acqua ai cittadini con il costo più basso possibile. Dobbiamo andare a recuperare acqua nel nostro entroterra, potenziare la giara di Rezzo e il bypass di Pieve di Teco da proseguire fino al tunnel Armo-Cantarana.  Ci vuole un’azienda efficiente che faccia investimenti. I danni sono irreparabili e non possiamo parlare di queste cose solo quando c’è il guasto. Bisogna prevenire e individuare le soluzioni.

Da due anni le proponiamo, in settimana entrante ho chiesto una riunione con tutte le parti dove dobbiamo mettere ognuno davanti alle proprie responsabilità. Se una società non riesce a funzionare e riesce ad accumulare solo debiti vuol dire che non è affidabile. Eserciterò tutti quelli che possono essere i miei poteri di sindaco per garantire ai miei cittadini un rifornimento idrico sicuro e basso prezzo”.

Il sindaco Scajola ha inoltre provveduto a firmare un’ordinanza che limita il consumo dell’acqua ai solo usi di igiene personale e domestico per evitarne sprechi e ha inviato un fonogramma urgente a Regione, Procura, Prefettura, Ato idrico e conferenza dei sindaci per chiedere risposte immediate: “Ho preferito segnalare a tutti la situazione anche perché sto studiando che, se non ci sarà una risposta a tempi brevissimi, il comune di Imperia provvederà da solo con i propri sforzi e la propria inventiva a proseguire il tubo fino al Prino”.