mario draghi

Siamo come i bambini scoperti dai genitori a rubare la Nutella: sanno di meritare il castigo, ma sperano di passarla liscia.

Tutti noi sappiamo che la situazione pandemica si aggrava giorno dopo giorno e che per rallentare i contagi servirebbero misure drastiche, ma nessuno vuole che i provvedimenti siano troppo restrittivi. Eppure domani sapremo ‘di che morte dovremo morire’ perché domani il premier Mario Draghi e il suo Governo annunceranno le misure da far applicare durante le feste di fine anno.

Già aspettare il 23 dicembre per decidere, trova giustificazione solo nell’evoluzione giornaliera dei dati, ma è evidente che il clima di attesa e di incertezza condiziona progetti e previsioni di ogni singolo libero cittadino.

Green pass, vaccini, mascherine, tamponi sono purtroppo nuovamente gli stessi ‘regali’ che ci dobbiamo aspettare sotto l’albero di questo Natale, che invece di essere la festa dei bambini e della famiglia, alla famiglia e ai bambini la festa gliela fa fare dalle varianti e dal boom dei contagi.

“Le prenotazioni andavano bene, poi sono iniziate ad arrivare le disdette che vanno a ondate. A parte i francesi, non ci saranno molti turisti stranieri a Sanremo durante le vacanze di fine anno”, dicono gli albergatori e gli operatori commerciali della perla del turismo ligure.

L’Oms allerta tutto il Vecchio Continente e semina ulteriore paura: “Con la variante Omicron molto contagiosa è in arrivo una vera tempesta sull’Europa”, dicono gli scienziati che sperano ancora nella vaccinazione di massa per rallentare i numeri da record dei contagi.

Il nostro primo ministro dovrebbe annunciare se sarà obbligatoria la mascherina all’aperto, come lo è già in Liguria, e se sarà valida solo la FFP2, valuterà se imporre un tampone anche per i vaccinati con due dosi e tempi anticipati per la scadenza del green pass da sei a cinque mesi o addirittura a quattro.

Non si escludono altri provvedimenti che potrebbero coinvolgere i luoghi al chiuso come teatri, musei e sale cinematografiche, stadi e parchi, centri commerciali, con lo scopo di limitare se non proprio evitare gli assembramenti, forse rispolverando le percentuali di ingressi consentiti.

Bar e ristoranti? Ci sarà un ‘pacchetto’ anche per loro, in che termini è difficile saperlo, basta aspettare domani senza farsi troppe illusioni.