primo piano - christian felicciotto turismo autunno 2020
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Terminato il primo lockdown, con l’inizio dell’estate, il mantra da seguire per recuperare i mesi persi era quello del prolungamento della stagione turistica in autunno. Ma con la seconda ondata, e le nuove restrizioni più o meno pesanti in Italia e in Europa, la strategia sembra essere del tutto sfumata.

Abbiamo fatto un bilancio per quanto riguarda il settore turistico e alberghiero con il presidente provinciale di Federturismo, Christian Feliciotto.

“Effettivamente, dopo un luglio e un agosto incoraggianti, speravamo di proseguire la stagione, anche grazie al bel tempo. Purtroppo questa speranza è andata vana con i provvedimenti in Francia e in Svizzera ai primi di settembre e ora con le recenti novità e i recenti fatti,” spiega.

“Ottobre è stato un buon mese, ma le nuove restrizioni e i nuovi lockdown in giro per l’Europa hanno portato a una raffica di cancellazioni e allo stop di nuove prenotazioni.”

Prosegue Feliciotto: “Su novembre non vi erano tante prenotazioni, come del resto ogni stagione. Ma si confidava nella vicina Francia che ha una delle sue festività l’11 novembre. Ogni hanno porta indotti su tutta la Riviera.”

Scatterà, però, domani il lockdown parziale francese, una situazione che comporterà ripercussioni negative sul Ponente ligure.

Data la situazione sono diverse le strutture ricettive stagionali che hanno deciso di anticipare la chiusura invernale. Sono tanti infatti gli alberghi che in questo periodo avrebbero interrotto ugualmente l’attività.

“Gli alberghi ad apertura annuale sono invece alla finestra guardando se riescono ad avere un minimo di ossigeno per restare aperti. Ma l’eventuale chiusura dei confini regionali poterebbe di conseguenza la chiusura inevitabile di tutti gli hotel,” aggiunge Feliciotto.

Si guarda ora al Natale, ma sono molti i timori. Da più parti arriva la richiesta che, se si dovrà bloccare il Paese con misure più stringenti lo si faccia subito, così da poter lavorare più tranquilli nel periodo delle festività invernali.

“Sulla carta il periodo natalizio si prospetta positivo, con tante prenotazioni. Ovviamente tutto dipenderà da cosa succederà nelle prossime settimane. Se posti davanti a un bivio è ovvio che sarebbe meglio un sacrificio a novembre per poi salvare il Natale e il Capodanno,” conclude Feliciotto nella video intervista visibile a inizio articolo.