Sin dai primi giorni della chiusura delle scuole a seguito delle misure prese per contenere l’epidemia da Covid-19, il Liceo Vieusseux di Imperia si è immediatamente attivato per garantire ai propri studenti un’effettiva continuità didattica anche a distanza, attraverso ogni mezzo tecnologico possibile. In situazioni come quella in cui ci troviamo, è indispensabile che la scuola testimoni la sua vicinanza ai ragazzi e alle famiglie, garantendo un contatto diretto e costante. In questo senso è da leggere la lettera aperta che il Dirigente Scolastico, prof. Paolo Auricchia, ha inviato agli alunni, alle loro famiglie, al personale docente e al personale ATA. 

Questo il testo della lettera: 

“Nei giorni, auguriamoci, più bui dell’emergenza sanitaria nazionale in corso, anche al Liceo Vieusseux siamo impegnati a tenere unita la comunità scolastica, richiamando i nostri studenti alle relazioni e alle attività consuete, seppure a distanza.

Gli alunni devono sentire, anche in queste settimane di isolamento, la presenza didattica e affettiva della loro scuola. E magari scoprire proprio adesso che dietro la fatica dello studio quotidiano non c’è solo una tradizione educativa talvolta percepita come coercitiva, ma anche tutto un mondo di socializzazione e di aiuto reciproco.

È la nostra parte, il nostro contributo alla resilienza sociale, è il nostro lavoro, e anche la nostra passione, tanto più in questa fase così innovativa e sperimentale.

Si tratta di un impegno individuale e collettivo, etico prima ancora che contrattuale, che coinvolge tutti i docenti, ma anche il personale ATA per l’indispensabile supporto organizzativo.

Con riferimento alla Didattica a Distanza, erogata con l’ausilio ancora sperimentale di soluzioni tecnologiche differenti, voglio raccomandare agli insegnanti di curare in modo particolare gli obiettivi dell’interessamento e dell’inclusione, del sentirsi parte di un impegno condiviso che, seppure a forzata distanza, coinvolge e accomuna tutti.

Anche questo è un valore educativo da trasmettere.

Ricordo che, per ora, il momento valutativo della didattica, così come la completezza o meno dei programmi svolti, non sono prioritari, se non a finalità formative e di rinforzo della partecipazione e dell’impegno. Non è il momento della severità didattica, è il momento della priorità sanitaria e della responsabilità sociale.

Nell’auspicio di un rientro in tempi ragionevoli dell’emergenza nazionale e certo di farmi interprete del sentire unanime dell’utenza, desidero esprimere a tutti gli operatori della nostra Scuola il dovuto ringraziamento per il loro impegno quotidiano, in molti casi più gravoso di quello proprio dei tempi ordinari”.