enrico lupi

“La priorità assoluta per le imprese in questo momento è: avere liquidità“, a dichiararlo Enrico Lupi.

Il presidente di Confcommercio Imperia ha inviato, in queste ore, una lettera ai rappresentanti del territorio in Parlamento. Questo affinché possano occuparsi direttamente delle problematiche delle imprese provinciali in totale emergenza coronavirus e, soprattutto, possano proporre eventuali emendamenti al prossimo decreto emergenziale di aprile.

Diverse le problematiche segnalate e le richieste avanzate. Tra queste spicca, appunto, la liquidità con possibilità di restituzione rateale a interessi garantiti dallo Stato. Spazio anche alla possibilità di proroghe, per il mese di aprile, del credito d’imposta al 60% sugli affitti e del bonus da 600 euro.

“Continuiamo a dare assistenza alle imprese con i nostri uffici di Imperia e Sanremo – spiega Lupi a Riviera Time. Abbiamo inviato ai rappresentanti del territorio in Parlamento una summa degli elementi di criticità che a oggi abbiamo rilevato tra le categorie che rappresentiamo. Questo fermo restando che la situazione è tutta in divenire e ci confrontiamo con strumenti di valutazione differente ogni giorno.

La priorità assoluta è che le imprese hanno bisogno di liquidità – sottolinea il presidente. Se il blocco dovesse perdurare anche per maggio, come tutti gli elementi fanno pensare, le sospensioni servono a poco perché non si riesce comunque a produrre reddito. Un altro elemento che abbiamo richiesto è l’eliminazione del saldo Irpef 2019, previsto per giugno.

I sindaci del territorio hanno accolto favorevolmente le nostre richieste. Adagio, adagio abbiamo trovato una sensibilità positiva e siamo riusciti in questo modo a far rinviare i tributi comunali già in diverse città della provincia. Confcommercio c’è. Manteniamo ovviamente la situazione monitorata dando tutte le informazioni possibili alle nostre imprese”.

Questo il testo completo della lettera inviata dal presidente Enrico Lupi:

“Siamo a manifestare le criticità a oggi riscontrate dalla platea degli operatori dei settori commercio, turismo e servizi da noi rappresentati.

1. La classificazione C1, unica individuazione delle strutture meritevoli di sostegno è assolutamente insufficiente poiché tutto il settore alberghiero ha classificazione D2 e i teatri, cinematografi e sale per concerti sono classificati D3.

2. Gli agenti di commercio non sono ritenuti meritevoli di alcun sostegno, equiparati alle altre categorie professionali (avvocati, architetti ecc.) in quanto hanno una propria cassa previdenziale obbligatoria; le fattispecie aziendali dei succitati agenti di commercio, per l’emergenza covid-19, sono nell’impossibilità oggettiva ad operare perché la loro clientela è chiusa a ogni attività, per la maggior parte per forza di legge, e la parte residuale assolutamente indisponibile all’acquisto per mancanza di clientela obbligatoriamente confinata nel proprio domicilio abitativo.
Per i mandati in capo agli agenti di commercio, ove la casa mandante cesserà l’attività in relazione all’emergenza coronavirus, venga prevista per gli agenti cassa integrazione o strumento equivalente; vietare per l’anno 2020 modifiche provvigionali in relazione all’emergenza.

3. La priorità assoluta di tutte le imprese è avere disponibilità di liquidità, erogata dagli istituti bancari, con possibilità di restituzione rateale a interessi garantiti dallo Stato.
Si ritiene necessario eliminare il saldo Irpef 2019, previsto ordinariamente nel mese di giugno. I contributi Inps 2020 vengono trasformati in contributi figurativi.
Il bonus di euro 600, previsto per il mese di marzo, venga replicato per il mese di aprile e comunque monitorato per eventuali proroghe di chiusura per il mese di maggio.
Affitti: il credito d’imposta del 60% sull’importo del canone di affitto relativamente al mese di marzo, venga replicato per il mese di aprile e comunque monitorato per eventuali proroghe di chiusura per il mese di maggio.
Proroga al 30 settembre della moratoria, a oggi prevista al 30 giugno, per dotarsi di registratore telematico”.