“Non dobbiamo creare un’emergenza su un’altra emergenza”. Si esprime in questo modo il presidente di Fidas provincia di Imperia Claudio Petrucci.

Dallo ‘scoppiare’ dell’emergenza coronavirus in avanti le donazioni sono infatti diminuite in quasi tutta Italia portando al concreto rischio di mancanza del sangue.

Anche dopo l’ultima direttiva del governo, datata 9 marzo, la donazione rimane ovviamente consentita e anzi: “…devono essere facilitati gli spostamenti di personale e donatori”, come richiesto ufficialmente dal Centro Nazionale Sangue e dal suo direttore Giancarlo Maria Liumbruno.

Per fare il punto sulla situazione nella nostra provincia abbiamo contattato, come suddetto, Claudio Petrucci presidente della sezione Fidas provinciale.

“Questo virus non c’entra nulla con il sangue e non c’è propagazione tra sangue e sangue – esordisce Petrucci. Ormai comunque chi entra nei nostri ambienti è controllato attentamente con i dati personali e la misurazione della temperatura. La raccolta è sicura.

Siamo già in un momento particolare di crisi, dobbiamo cercare di non accrescerla con una mancanza di sangue – prosegue il presidente. Non è solo una questione di posti letto nei reparti di rianimazione, ma c’è il rischio di una problematica seria dovuta alla di mancanza di sangue.

Specialmente in questo momento le persone che sono a casa e stanno bene possono venire a donare. Per questo motivo è possibile spostarsi perché è una di quelle cause per cui è consentito circolare. Mi sento di rivolgere un appello anche a chi non ha mai donato, può essere il momento buono per farlo. Siamo a Imperia, Sanremo e Ventimiglia. Chiamateci in modo da fissare appuntamenti ed evitare possibili assembramenti”.

Sui numeri del calo dall’inizio dell’emergenza: “Fino al mese di febbraio siamo andati benissimo. Il calo è iniziato da marzo e a oggi, dopo pochi giorni, è difficile calcolarlo precisamente. Direi che potrebbe essere tra il 15 e il 20%, sicuramente minore rispetto ad altre realtà italiane e regionali dove l’abbassamento è stato notevole. Stiamo facendo tutto il possibile per invitare a donare, ribadisco: non creiamo una seconda emergenza”.