Amazon

Diciotto piccole imprese aderenti alla CNA hanno avviato un’azione legale contro il colosso Amazon, dimostrando che la piattaforma e-commerce consente e agevola la vendita illegale di F-gas, i gas fluorurati a effetto serra, utilizzati prevalentemente negli impianti di condizionamento dell’aria e nelle pompe di calore.

“Sulla piattaforma di e-commerce basta un click per comprare contenitori di F-gas a effetto serra senza che sia richiesto il “patentino.”, afferma Maurizio Di Martino della Di Martino Srl, referente delle numerose imprese associate che hanno ottenuto la certificazione. “Era necessaria un’azione che tutelasse chi, rispettando la legge, ha conseguito le opportune abilitazioni per operare con i gas fluorurati, investendo tempo e denaro e che non merita di doversi confrontare quotidianamente con quanti, invece, non si sono ancora adeguati alla normativa europea e continuano ad acquistare e vendere F-Gas e ad installare impianti che lo contengono senza essere certificati né tantomeno controllati.”

Lo scandalo dei gas refrigeranti liberamente venduti su internet era esploso per la prima volta due anni fa e denunciato pubblicamente proprio da CNA Installazione Impianti (Patentino del frigorista. F-gas venduti su Amazon: dove stanno i controlli?), che aveva sottolineato come la mancanza dei controlli stesse creando seri problemi di credibilità presso le imprese in merito a tutto l’impianto legislativo inerente gli f-gas.

Nei mesi scorsi la CNA, quindi, aveva promosso ed intrapreso un’azione legale nei confronti di Amazon per concorrenza sleale, chiedendo al Tribunale di Roma, in via d’urgenza, che fosse inibita la vendita senza alcun controllo di f-gas, a tutela dei diritti e degli interessi delle imprese rappresentate.

Il Tribunale di Roma ha ora fissato per giovedì 11 ottobre davanti alla nona sezione civile la prima udienza di un procedimento: una battaglia che ricorda lo scontro fra Davide e Golia.

“Si è innescato un sistema con due mercati paralleli: accanto a quello, legittimo, degli operatori abilitati, un altro di soggetti senza la necessaria certificazione. Una pratica che le imprese ricorrenti e la CNA chiedono di far cessare al più presto per riportare il settore alla piena legalità, a tutela anche dei consumatori finali”, conclude Di Martino.

Alla base del ricorso appunto la normativa comunitaria (Regolamento Ue 517/2014) che specifica in modo chiaro ed incontrovertibile che i gas fluorurati ad effetto serra possono essere esclusivamente venduti a persone ed imprese in possesso della certificazione e che operare nel settore degli F-GAS senza averne titoli e vendendo a soggetti privi di patentino in violazione della normativa rappresenta un evidente atto di concorrenza sleale; la situazione, altresì, determina la possibilità di creare un mercato di fornitori che, a loro volta, concorrono non equamente con le imprese regolarmente certificate senza alcun titolo, alimentando così un mercato illecito in tale ambito.