matrimonio sanremo

Da ieri non solo nella città del Festival e del Casinò, ma anche lungo la Riviera dei Fiori e nella vicina Costa Azzurra non si parla d’altro. Non solo nei bar, supermercati, pompe di benzina, in spiaggia, per le strade, al ristorante, ma anche in chiesa e nei palazzi comunali il 19° scudetto vinto dal Milan, campione dell’italico calcio 2021-2022 dopo 11 anni di digiuno e la delusione di Inter, Napoli, Juventus hanno lasciato il posto a commenti, stupore, incredulità, suspense dei due “matrimoni alla Alfred Hitchcock”.

Mandata in soffitta anche la recente partenza da Sanremo della tappa del Giro d’Italia, con arrivo a Cuneo, dell’intera “carovana rosa” e dirette Rai. Una storia all’italiana, incredibile, che sulle prime strappa sorrisi, battute, comicità alla Sordi, ma che due secondi dopo, giustamente, ci fa incavolare perché ci riporta a realtà, situazioni quotidiane da brivido. Più passa il tempo, più modernità ci travolge e sempre meno la nostra società sembra capace di organizzare e garantire a tutti la normalità, l’uguaglianza, il buon senso. Le cose di cui l’umanità ha veramente bisogno, oltre l’aria che respira, sono pace, lavoro, salute, libertà, rispetto di sé stessi e della natura, leggi giuste.

A partire dalle cose minime che proprio un Comune deve essere in grado di assicurare come quando deve sposare, unire in matrimonio civile due persone. Si tratta del primo mattone legale per costruire una famiglia. Una cosa serissima, non è casuale che il matrimonio civile venga celebrato dall’ufficiale dello stato civile, che può essere il sindaco, il vicesindaco, un assessore delegato o un consigliere comunale. La cerimonia deve svolgersi in Comune, in spazi destinati all’evento, alla presenza di due testimoni ed invitati in base alla legge ed agli articoli 143, 144, 147 del Codice civile. 

Sabato a Sanremo due coppie di promessi sposi, purtroppo, alle 11 di mattina invece che trovare sindaco o assessori pronti ad unirli ad aspettarli c’era invece la porta sprangata del Comune. Tutti si erano dimenticati di loro. Una tragedia. Panico, lacrime, mortificazioni. Ad unirli dovevano essere il vicesindaco, signora Costanza Pireri, e l’assessore Sara Tonegutti. Ad aprire le porte e le sale di Palazzo Bellevue una ditta a cui recentemente, pare, il sindaco Biancheri e la sua maggioranza, abbiano affidato l’incarico. Un punto, questo, che dovrebbe essere chiarito oggi o domani.

Il “giallo” però non è finito. Pare che in aria ci siano legittime pretese di risarcimento danni, oltre che le scuse. Si mormora pure che una delle coppie, stanca di aspettare abbia raggiunto il ristorante dove aveva prenotato il pranzo di nozze e per aver pronunciato il “sì” ai bordi della piscina, debba ritornare in Comune per ripetere il rito. Secondo precisi articoli di legge, infatti, i matrimoni civili si devono svolgere in Comune, con 2 testimoni. Se lo sposo o la sposa per cause di forza maggiore come infermità o altri problemi, non possono andare in Municipio per celebrare il rito civile, in altre sedi occorrono procedure specifiche, deleghe del sindaco e ben 4 testimoni. Tutte cose che alle “nozze alla Hitchcock”, mancherebbero. E non è finita. Se questi due “sposini” fossero già in viaggio di nozze? Chi glielo dice che per la legge non sarebbero ancora sposati? E se qualcuno richiedesse i danni per aver passato il giorno più bello e desiderato della vita in un girone dantesco chi li dovrà risarcire? Il Comune, il sindaco, gli assessori designati, chi doveva aprire serrande e portoni, non lasciare chiuso il Comune e fuori dal palazzo 4 sposi e circa 50 invitati? A quanto poi possono ammontare i danni? Poveri sposi, povera Italia, povera Sanremo…