Ricordate “quel matrimonio non s’ha da fare”? Frase conosciuta in tutto il mondo, scritta da Alessandro Manzoni nel suo celeberrimo romanzo “I Promessi Sposi”. Parole pronunciate verso il fragile curato don Abbondio dai bravi di don Rodrigo, una specie di capo mafia dell’epoca, in merito al futuro matrimonio dei poveri Renzo e Lucia che non doveva essere celebrato a nessun costo.

Il Comune di Sanremo stamane ha fatto di più, ha conquistato l’incredibile record dei “matrimoni da incubo” riuscendo ad impedire la normale celebrazione non di uno, ma ben due matrimoni in un colpo solo. Roba da non credere. Chissà, quando tra le mura di casa o vista la bella giornata al mare, ne è stato informato il sindaco Biancheri, cosa avrà pensato. Manzoni, Don Rodrigo, Renzo, Lucia, don Abbondio, il capolavoro letterario de “I Promessi Sposi” sono stati polverizzati non da problemi complicati, leggi nuove, regolamenti astrusi, ma dall’ABC della pubblica amministrazione, da chi è titolare e deve occuparsi di appaltare non il volo di navicelle spaziali alla conquista della Luna o di Marte, ma più semplicemente chi deve garantire ogni giorno il servizio dell’apertura dei pubblici uffici e dell’ingresso del Comune, della porta principale di Palazzo Bellevue.

Stamane 2 coppie, due promessi mariti e due promesse mogli, dovevano sposarsi civilmente in Comune. La prima verso le 11, la seconda a mezzogiorno. Puntuali, insieme a parenti, testimoni, amici, invitati, sono arrivati a Palazzo Bellevue una quarantina di persone, tanti fiori, toilette importanti, auto, regali, fotografi, selfie, sorrisi, baci, abbracci. Due feste, due cerimonie importanti, anche qualche lacrima. Sorpresa. ad attendere tutti invece che portoni spalancati e tappeti rossi, serrande abbassate, tutto chiuso. Dal Comune neppure un’anima.

Come possibile? Occhi smarriti, telefonate a destra e a manca, nessuno dal Comune rispondeva. I minuti passavano a raffica. Invitati del primo matrimonio dicevano “Ci pare dovesse arrivare il vicesindaco la signora Pireri”. Poco dopo qualcuno del secondo matrimonio “per noi invece si parlava che dovesse provvedere la neo assessore all’Ambiente Sara Tonegutti“. Incredulità, imbarazzo, voglia di mandare al diavolo i responsabili di quell’inaccettabile trattamento. Le sposine, bellissime entrambe nei loro abiti, erano sconvolte. Infastiditi pure i novelli sposi. Verso mezzogiorno è cominciato ad arrivare finalmente qualche segnale da parte di Palazzo Bellevue.

Alcuni hanno assicurato che “lunedì sarà fatta giustizia e chi ha sbagliato pagherà” facendo capire che, per dirla con Shakespeare “c’è del marcio”. Potrebbe esserci qualcosa che non va nel servizio di chiusura ed apertura dei cancelli e delle porte del Comune. Insomma per i 4 sposini il 21 maggio verrà anche ricordato per ore di ansia e di incubo. Una coppia, a mezzogiorno, stanca di tutti questi imprevisti ha deciso di spostarsi, trasferire il sito dove ufficializzare il matrimonio civile da Palazzo Bellevue ai bordi della piscina del vicino Mediterranèe dove aveva prenotato il pranzo nunziale. Così è stato, l’assessore Tonegutti li ha raggiunti ed ha provveduto finalmente al suo compito.

Tutti hanno sorriso, più di uno però ha mandato a quel paese Palazzo Bellevue & Company. Come dar loro torto?