È tra i “luoghi del cuore” forse più inconsueti nel panorama degli interventi del FAI, quello votato da 5.555 persone nel 2016 nell’ambito dell’ottava edizione del censimento dei luoghi italiani da non dimenticare, promosso dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo: non un antico maniero o un bene storico, bensì un patrimonio naturalistico del nostro Paese, il Santuario Pelagos. Si tratta della vasta area di mare protetta che si estende dalla costa italo-francese fino alla Sardegna, istituita da un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco per la tutela della sua straordinaria abbondanza e varietà di balene e delfini.
L’idea di un’area protetta transnazionale per i mammiferi marini era stata concepita e proposta dall’Istituto Tethys, che di questi animali e dell’ambiente marino del Mediterraneo si occupa da oltre 30 anni per quanto riguarda ricerca scientifica e conservazione. Grazie al contributo “I Luoghi del Cuore” di 12.000 euro l’istituto realizzerà il progetto “Cetacei, FAI attenzione!”, al via poco prima dell’estate: un’iniziativa non solo per la raccolta di preziosi dati per la ricerca, ma anche per una capillare informazione del pubblico e per la mitigazione del disturbo ai cetacei arrecato dalle imbarcazioni.
Il progetto prevede tre importanti attività. La prima è la distribuzione in oltre 500 punti lungo la costa, tra cui tutti i porti e le marine dalla Liguria alla Sicilia, di materiale informativo rivolto ai diportisti e al vasto pubblico. Un grande poster illustrerà le specie di cetacei che si possono incontrare nei nostri mari e spiegherà come comportarsi se si incontrano balene o delfini in mare; il traffico marittimo, sempre più intenso, è infatti una delle tante minacce a cui i cetacei sono oggi sottoposti.
“La distribuzione avverrà grazie al prezioso aiuto del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera che, anche in tale occasione, ha mostrato attenzione e costante impegno nella tutela e valorizzazione dell’ambiente marino e costiero – dice Sabina Airoldi, responsabile dell’iniziativa e direttore del progetto Cetacean Sanctuary Research di Tethys – Grazie al loro contributo e all’attività di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale il materiale divulgativo sarà disponibile oltre che nelle loro sedi anche nei circoli nautici, negli stabilimenti balneari, negli uffici turistici e nelle aree marine protette”.
“Abbiamo cercato di rendere le regole di condotta più semplici ed accattivanti possibili” dice Maddalena Jahoda, responsabile della comunicazione di Tethys e autrice dei contenuti, “non una mera lista di divieti, ma piuttosto domande e risposte, e spiegazioni dei motivi per cui bisogna avvicinare le balene o i delfini in un determinato modo, in maniera da poterli osservare senza disturbarli. Solo per fare un esempio, è facile separare involontariamente i membri di un branco, con un esito potenzialmente disastroso perché i piccoli non sopravvivrebbero senza le madri”.
La seconda attività consiste nella creazione del sito www.cetaceifaiattenzione.it dove si troveranno informazioni sul progetto con foto, disegni e curiosità sugli animali, con le “chiavi” per individuare a quali specie appartengono i cetacei che si possono avvistare. Per questo i responsabili hanno messo a punto un sistema “visivo”, molto intuitivo e divertente da utilizzare.
La terza attività è di citizen science, letteralmente “scienza dei cittadini”, e consiste nell’invitare il pubblico a contribuire alla ricerca scientifica. A chi incontra cetacei si chiede di fornire all’Istituto Tethys – attraverso il sito www.cetaceifaiattenzione.it o la app dedicata scaricabile dal sito – una foto o un breve video e alcuni dati come ora, posizione e numero di animali. Il sito accoglierà le segnalazioni dei cetacei tramite computer, cellulare o tablet: chi contribuirà riceverà in regalo uno screensaver con una delle spettacolari immagini di Tethys. Gli esperti sono interessati in particolare a studiare una specie, il grampo (Grampus griseus). Questi delfini, facilmente riconoscibili dal corpo grigio con dei vistosi graffi negli adulti, venivano avvistati con una certa regolarità nel Santuario, ma nella loro zona tipica si sono fatti sempre più rari negli ultimi anni.
“Il nostro scopo”, dice ancora Sabina Airoldi, “è di capire dove si sono spostati e perché. Oggi siamo in grado, con una semplice foto, di riconoscere gli individui dalla forma della pinna dorsale o dalle graffiature, che sono come un’impronta digitale; se viene fotografato un grampo che abbiamo già incontrato, siamo in grado di riconoscerlo.”
Caterina Lanfredi, ricercatrice dell’Istituto Tethys, sarà responsabile dell’elaborazione dei dati ottenuti: “Produrremo delle mappe attraverso le quali si potranno visualizzare man mano i risultati delle segnalazioni. Saranno informazioni preziose; ovviamente – e questo è fondamentale – solo se ottenute nel pieno rispetto delle regole di condotta. Cercheremo così di capire se qualcosa sta cambiando nella distribuzione degli animali, in particolare dei grampi, i loro movimenti a breve e lungo raggio e se esistono hot-spot in cui gli animali sono potenzialmente sottoposti a fonti di stress.
“La scelta di questo progetto sottolinea una volta di più la grande attenzione del FAI alle tematiche ambientali ed è una risposta alle migliaia di cittadini che, segnalando “Pelagos, il santuario internazionale dei cetacei come Luogo del Cuore, hanno voluto manifestare il proprio desiderio di tutela di un’area marina e della sua straordinaria popolazione di cetacei – dice Roberta Cento Croce, Presidente FAI Liguria – Un movimento di sensibilizzazione che ha preso vita a Sanremo attraverso la creazione di un comitato di cittadini che, convintamente sostenuti dalla Delegazione FAI di Imperia, si sono dedicati con passione al censimento coinvolgendo via via tutta la Liguria, che su questo mare si affaccia. Il tema è forte e per il FAI inconsueto, ma è stato abbracciato con entusiasmo dalla fondazione per l’ampio respiro territoriale e per la possibilità di agire, grazie all’innovativo progetto proposto, su vasta scala e con un coinvolgimento continuativo e protratto dei cittadini nell’operazione di conoscenza e di tutela.”
“Siamo molto felici di sostenere questo importante progetto – commenta il Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri – perché ci permette di partecipare attivamente alla tutela di un ecosistema davvero prezioso dal punto di vista ambientale, turistico e culturale. Il Santuario Pelagos ha bisogno dell’impegno di tutti per essere adeguatamente tutelato e promosso. Ricordo che il Comune di Sanremo ha aderito al progetto di valorizzazione Pelagos fin dal settembre 2014 e il 7 agosto 2015 ha firmato la “Carta di Partenariato del Santuario Pelagos” che contiene un accordo di collaborazione tra le autorità nazionali e i comuni costieri rientranti nell’area, volto proprio a tutelare e proteggere i cetacei e il loro habitat. Negli anni successivi abbiamo organizzato molte iniziative in collaborazione con l’Istituto Tethys per avvicinare il maggior numero possibile di persone a questo straordinario patrimonio ambientale. E poi nel 2016, grazie anche all’impegno del Comune di Sanremo, il “Santuario dei Cetacei” è stato il “luogo del cuore” più votato della provincia di Imperia in occasione del censimento organizzato da FAI. Insomma, la nostra città continua ad impegnarsi nella tutela e nella valorizzazione di questo eccezionale ecosistema”.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di Porto e Guardia Costiera, con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Pelagos e con il supporto di Comune di Sanremo, Rotary Club Sanremo Hanbury, Confindustria Imperia, EBIT, Ente Bilaterale Industria Turistica della Provincia di Imperia, Eulabor Institute, Amer Yachts, Portosole Sanremo, Canon, UCINA Confindustria Nautica, Flash Vela d’Altura.