Phlippe Daverio

“Il museo più bello d’Italia è l’Italia stessa”. È la sintesi di ciò che Phlippe Daverio vuole trasferire nel suo ultimo saggio con cui domani martedì 8 gennaio in sala Privata alle ore 16.30 si aprono i Martedì Letterari del Casinò di Sanremo, affidati a Marzia Taruffi.

L’inaugurazione della stagione invernale propone il prof. Philippe Daverio con il suo libro “Grand tour d’Italia a piccoli passi” (Rizzoli). Interviene lo storico Matteo Moraglia. Verrà inaugurata la mostra “Per sincerità ricevuta. Undici opere di Renato Guttuso” al Casinò di Sanremo curata con il catalogo (De Ferrari Editore) dalla Dott.sa Federica Flore, storica dell’arte. L’esposizione vede la collaborazione con la Fondazione Cento Fiori di Savona, il Circolo degli Artisti di Albissola, il comune di Albissola e la famiglia Ciaccio.

“Queste pagine potrebbero servire agli italiani per godere dell’essere ciò che sono, per amare ciò che hanno ereditato e per preservarlo, e potrebbero servire a chi vien da fuori per scoprire la culla di gran parte di ciò che ha reso il mondo più bello. Philippe Daverio ci fa da cicerone attraverso le bellezze del nostro Paese, in una sorta di “visita guidata” di quel museo diffuso che è l’Italia: chiese, monumenti, gallerie e opere d’arte.

I luoghi – noti, meno noti o decisamente insoliti – sono scelti e raccontati in maniera non sistematica, in base ai viaggi e agli interessi che l’autore ha coltivato negli anni. Un volume che supera il meccanismo della guida turistica e si propone come un itinerario suggestivo e visionario, un viaggio “lento” alla scoperta di volta in volta di un aspetto storico o artistico che racconta un pezzo della storia culturale del nostro Paese.” (Dalla presentazione)

Scrive sulle colonne de “Il Corriere della Sera” Roberta Scorranese:

“Il segreto: il divertimento”

Bulimico di curiosità, ricchissimo di conoscenze culturali, eclettico nella preparazione, Daverio ha un segreto: il suo inesauribile divertimento nel discettare di certe cose. Della Certosa di Padula come della calata dei francesi in Italia (una delle tante), della Basilica di Sant’Eustorgio di Milano (quella con la Madonna con le corna, simbologia che allude all’inganno diabolico) come del «tagliatissimo gusto gotico» degli Angioini che si rintraccia a Sulmona. Partendo sempre dalla provincia, dal marginale, dall’inatteso, dalla sorpresa: chiave questa che ha guidato non solo le sue note trasmissioni televisive ma anche un suo libro meno conosciuto, L’arte di guardare l’arte, cioè un punto di vista spiazzante su pittura, architettura, scultura. E in questo Grand Tour c’è il Daverio che ameranno tutti quelli che lo seguono da anni, nelle conferenze pubbliche fino agli itinerari televisivi e nelle sue collaborazioni con quotidiani come il nostro. Da dove cominciare? Bella domanda, perché non c’è un «centro», bensì una multipolarità di luoghi e di visioni che il bello, alla fine, risulta proprio perdersi. “