È il caso del giorno. La lite in diretta tra Bugo e Morgan scuote il Festival di Sanremo. A fare chiarezza in conferenza stampa Valerio Soave, presidente dell’etichetta Mescal e lo stesso Bugo.

“Ho seguito Morgan per anni – dichiara Soave. – A me spiace tanto dire oggi certe cose. Dopo 25 anni con una persona che vedi quotidianamente cadere fino a delle situazioni in cui non puoi farci niente. Perché sapendo questo l’abbiamo voluto portare a Sanremo? Io mi sono innamorato del disco di Bugo, ma non aveva notorietà per andare a Sanremo. Abbiamo pensato o di presentarlo con Ermal Meta o con Morgan. L’abbiamo usato. Sì, ma loro sono amici, gli abbiamo chiesto se aveva piacere di fare questo. Morgan non ha scritto una parola o una nota di tutto questo. Non avrei voluto dire certe cose, ma Morgan sta dicendo tutto il contrario. Lo dico ai manager di Marco: non dissociatevi dalle sue affermazioni… aiutatelo”.

Sulla questione delle cover e dell’esibizione Soave spiega: “Dallo stesso maestro De Amicis lo spartito dell’arrangiamento della cover è stato definito insuonabile, per ragioni tecniche. Morgan il giorno prima ha mandato 11 versioni differenti. Non c’è stato nessun tentativo di boicottare Morgan come lui ha dichiarato”.

In conclusione aggiunge: “Morgan ha chiesto di mettere la sua firma sul pezzo e di fare lui l’arrangiamento della cover. Queste le condizioni per partecipare. Poi, il 27 di gennaio, mi è arrivata una richiesta di 55 mila euro, più il controllo dei rimborsi Rai alla Mescal e tutta una serie di condizioni vessatorie minacciando di non partecipare alla kermesse. Lo abbiamo ritenuto un ricatto. A quel punto ho chiamato l’avvocato di Morgan e loro hanno ritirato tutto. Da quel momento, però, sono iniziati una serie di comportamenti contro questo Festival”.

A questo punto ha preso la parola Bugo che ieri, dopo il pubblico sfogo di Morgan, aveva lasciato l’Ariston: “La canzone è la mia e Marco è intervenuto magnificamente. Ho pensato da amico di affidare la cover e la decisione della canzone a lui. In quel momento mi ha chiesto di dirigere, mi sono però reso conto che sulla questione c’erano cose che non tornavano. Mi sono trovato la sera delle cover che non sapevo nemmeno cosa fare. Alle prove arrivavo e chiedevo aspettando indicazioni perché neanche sapevo che versione fare. Ho cercato di cantare nel miglior modo possibile avete visto il risultato”.

“Secondo voi ero felice? Poi sono arrivati i fatti di ieri. Sono arrivato puntuale e pronto. E felice. Non sono uno che si lega le cose al dito nonostante la sera prima. Morgan arriva a ridosso dell’esibizione e prima di salire sulla rampa finale ha cominciato a fare battute su un ragazzo della Mescal. Ho detto dai Marco basta andiamo a divertirci. Morgan ha cominciato a insultarmi e io stavo zitto. Quando ci hanno chiamato io ero turbato, mi sono bloccato non sapevo se uscire. Poi lui ha iniziato cambiando le parole. Ho aspettato un attimo, non ho fatto scenate perché non è mio carattere, ho preso un foglio e sono andato via”.

“Sono uscito emotivamente turbato – conclude. – La prima cosa che volevo fare era scusarmi con Amadeus, ma non ci sono riuscito. Per il problema che io avevo creato, mi prendo la responsabilità. Non ho più visto Morgan ne sentito. Poi ho incontrato Amadeus e mi sono scusato”.