Entroterra e coronavirus: il punto da Borgomaro con il sindaco Massimiliano Mela
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Ultimamente passato, suo malgrado, agli onori della cronaca per la triste vicenda della casa di riposo Orengo Demora, Borgomaro è uno dei centri più conosciuti e apprezzati della valle Impero.

Meta di turismo estivo, soprattutto di stranieri amanti del borgo caratteristico, del relais, dei ristoranti tipici, delle sagre e degli immancabili laghetti.

Per fare il punto della situazione, dall’emergenza coronavirus alle riaperture passando per la stagione estiva e gli aiuti economici ai cittadini, abbiamo incontrato il sindaco Massimiliano Mela.

“Tra la popolazione ci sono stati alcuni casi di contagio non troppo gravi, alcuni sono ancora positivi ma per fortuna stanno bene – esordisce il primo cittadino. La situazione della casa di riposo è stata allarmante perché purtroppo, oltre ai degenti, si è ammalato il personale. Abbiamo chiesto aiuto al Prefetto affinché i pazienti non rimanessero soli. Protezione civile e esercito ci hanno permesso di sopperire alla carenza di personale, personale che ora pian piano sta rientrando con la situazione che si sta stabilizzando. Ci tengo a ringraziare proprio il personale della casa di riposo, per quanto hanno fatto nel momento di difficoltà, e coloro che ci sono venuti in aiuto”.

Come detto Borgomaro è anche un’autentica piccola località turistica che a oggi, con la stagione estiva alle porte, rimane piena di interrogativi sul come e quando poter ripartire: “Vediamo cosa succederà dopo il 18 maggio con il nuovo dpcm – dice Mela. Speriamo che il numero dei contagi sia zero. Noi avevamo in programma alcuni eventi estivi come il Festival del Maro, poi qui abbiamo l’albergo diffuso e diversi ristoranti che attirano turisti anche stranieri, ma bisogna aspettare il 18 maggio”.

Stesso discorso vale per le sagre estive, uno dei simboli del paese con le tipiche cene nei caruggi: “Si tratta di un punto interrogativo. C’è l’evidente difficoltà di regolamentare gli accessi perché con una sagra tutto il paese è in festa. Se si potrà fare qualcosa lo faremo per mantenere un po’ di turismo. Bisogna vedere cosa ci permetterà di fare questo coronavirus”.

Conclusione infine dedicata ai contributi per i cittadini in difficoltà con un gesto di solidarietà importante fatto, in primis, dalla comunità straniera che ha seconde case o frequenta il paese: “Un gruppo di nostri concittadini di nazionalità tedesca, svizzera, ma anche italiana ha contribuito a incrementare il fondo che lo Stato ci ha distribuito come buoni alimentari. In questo modo abbiamo raccolto una cifra considerevole di circa 15mila euro.  Se non ci fosse stato questo contributo, la seconda distribuzione di aiuti che stiamo dando sarebbe stata difficoltosa perché le richieste sono aumentate e andate ben oltre il fondo che ci ha dato lo Stato”.