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La Liguria è tornata in “fascia gialla“. Da 24 ore la Riviera dei fiori, con la riapertura delle scuole, bar, pizzerie, ristoranti con dehors dove si può pranzare e cenare seduti, andare dal barbiere, dalla parrucchiera, riprendere altre attività si è tornati a respirare. Liberi tutti. Ripartenza, lavoro, progetti, serenità.

E il coronavirus? Il coprifuoco che scatta alle 22? Per l’ex ministra renziana Elena Boschi: “I contagi anche se crescono un po’ non è grave”. Diverso il parere di Giovanni Cenderello, primario malattie infettive dell’ospedale Asl1 di Sanremo: “Avrei preferito che le riaperture fossero rimandate ancora di 1, 2 settimane”.

4.0 lo ha chiesto a Simone Bertolucci, vice sindaco di Ventimiglia (Lega), e a Gabriele Sismondini (Ventimiglia riparte, opposizione). Due pubblici amministratori giovani di un Comune che, essendo città di confine e frontiera con la Francia, è tra i più colpiti e penalizzati d’Italia. Oltre al coronavirus da più di 6 anni ogni giorno deve affrontare e combattere un altro virus inumano, l’emergenza immigrazione, centinaia, migliaia di profughi, uomini, donne, bambini, che arrivano con ogni mezzo da ogni parte del Mediterraneo, dall’Africa, da paesi in guerra, su barconi, nascosti su camion, treni, a piedi. Rischiano la vita tentando di entrare clandestinamente in Francia. Scoperti oltre confine vengono riportati dalla gendarmeria a Ventimiglia in base al Trattato bilaterale di Chamberry del 1997 sui respingimenti.

Bertolucci e Sismondini non alimentano illusioni: “La soluzione – è il loro pensiero – sta nei vaccini, devono arrivare in fretta e per tutti. Si deve essere sicuri di poter guarire, sconfiggere la pandemia in tempi brevi. Personalmente siamo pronti a vaccinarci appena l’Asl ci chiamerà. Ventimiglia è in affanno, occorre cautela e responsabilità, ma non alza bandiera bianca. Cultura, conoscenza, marketing, comunicazione sono mutati, il mondo è cambiato, è indispensabile attualizzare, rinforzare, velocizzare l’economia, il commercio, l’imprenditoria, lo storico mercato del venerdì tanto amato dai francesi, ampliare in centro il mercato coperto insieme ad altre realtà che per decenni hanno portato ricchezza. Rilanciare, bonificare, rigenerare la Ferrovia delle Meraviglie, l’ex Palazzo Enel, aree archeologiche, le terme, l’antico teatro romano ed altre esclusive bellezze”.

La parola magica della rinascita è “turismo“. Arriva dal mare. Una scossa la darà presto l’apertura del nuovo porto Cala del Forte, per yacht di lusso, che verrà inaugurato dal principe Alberto di Monaco. Si parla molto anche della nascita di un Fondo per la realizzazione di un esclusivo quanto ambizioso waterfront proprio sulla collina a picco su Cala del Forte, modello Hollywood, ville, alberghi, negozi, giardini a cascata, parcheggi. Un’operazione da 200 milioni di euro. Promotore è Robertus Thielen, dinamico uomo d’affari olandese, 60 anni, con interessi in Europa e Russia. Innamorato di Ventimiglia ha già localizzato investimenti e progetti. Per ottenere i permessi necessari occorre tempo. In attesa Thielen, per accendere fari promozionali ed interesse su Ventimiglia, ha chiesto aiuto ad Emilio Salgari, ad uno dei suoi libri più famosi “Il Corsaro Nero”, romanzo tra i preferiti dal mitico Che Guevara, letto in tutta l’America latina, narrante le avventure nobili e piratesche del Conte di Ventimiglia, diventato nel 1976 anche film di successo con Kabir Bedi (Sandokan), regia di Sergio Sollima. L’olandese, fiutando il business ha avuto un’idea semplice, ma funzionale: attraverso l’associazione “Borgo del Forte” ha finanziato un monumento al Corsaro Nero, una statua alta quasi 3 metri in creta e resina, che sarà realizzata da Fabio Pozzi, allievo di Francesco Messina. Dovrebbe essere collocata fronte mare, in alto, visibile da tutti, forse al Funtanin o a Porta Nizza. Già qualcuno (interessato?) sussurra potrebbe diventare il monumento simbolo di Ventimiglia.

“Il Comune – ha detto Bertolucci – ed il sindaco Scullino in prima persona seguono con attenzione questi progetti”. Il consigliere Sismondini è più cauto: “Prima di esprimermi devo documentarmi meglio. Se si tratta di idee nuove, sane, operazioni assolutamente concrete, utili davvero sotto ogni punto di vista, sociale, economico, paesaggistico per costruire un presente ed un futuro migliore per Ventimiglia, i suoi abitanti, i suoi ospiti disco verde. Altrimenti rosso”.

E la bagarre sul “caso Aiga-Prestileo”? Il noto professionista, amico e da anni tecnico e consigliere di fiducia del sindaco Scullino è al centro di polemiche per la sua nomina di “liquidatore” di Aiga, società in crisi economica, partecipata del comune di Ventimiglia che ne detiene il 51% delle azioni, attualmente in “Concordato preventivo” confluita nella Società Rivieracqua. Marco Prestileo, libero professionista, secondo consiglieri di minoranza ricoprendo part-time anche l’incarico dal Comune di direttore operativo dovrebbe dimettersi o rinunciare all’incarico perché potrebbe creare divergenze. C’è anche chi chiede quanto percepisca Prestileo per questo incarico e quanto ammonti il passivo Aiga. Per il vicesindaco Bertolucci: “No, tutto è regolare, la solita tempesta in un bicchier d’acqua”. Idem per Gaetano Scullino e Monica Di Marco, segretaria generale del Comune. Sismondini e l’opposizione? “Viste le chiacchere che montano sarebbe forse opportuno per tutti analizzare, spiegare, capire meglio la situazione. Evitare che il dottor Prestileo, suo malgrado, possa trovarsi nel duplice ruolo di controllore e controllato. Eliminare anche la minima ombra del conflitto d’interesse”. Chi vivrà, vedrà.