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A poco più di un mese dalla scadenza per l’approvazione del bilancio, il comune di Sanremo scopre un buco da cinque milioni di euro. Roba da far drizzare le antenne in vista di conseguenze difficilmente rimediabili.

“L’analisi dei numeri non è di facile soluzione mentre aspettiamo un aiuto concreto dal Governo che ci è stato comunicato arriverà prossimamente, forse entro maggio, comunque tardi per chiudere il nostro bilancio la cui data di approvazione è stata differita ma al 30 aprile e non a fine maggio come avevamo chiesto”. Lo dice Massimo Rossano, assessore a Palazzo Bellevue con delega ai Servizi Finanziari, controllo di Gestione e Tributi.

“Non ci è stato concesso, come a nessun altro comune, uno spostamento al 31 maggio, e quindi possiamo solo contare sulle risorse interne il che significa dover operare tagli dolorosi dato che nessuno dell’amministrazione Biancheri se la sente di attuare aumenti della pressione fiscale sui cittadini. I due terzi dei comuni italiani hanno le nostre difficoltà che possono risolversi con i ristori che tardano ad arrivare”.

“Quello che ci aveva dato il Governo nel 2020 – prosegue Rossano – ammontava a circa 9 milioni mentre ad oggi per quest’anno ne abbiamo ricevuti solo tre. Facile calcolare l’ammanco, proprio quei cinque o sei milioni che ci fanno restare in apnea e nell’attesa ci costringono tutti i giorni a cercare di far quadrare questo bilancio”.

“Sinchè questi soldi non sono materialmente arrivati o preceduti da certezze assolute non si possono mettere a bilancio. E’ questo il punto: per avere i ristori serve un iter che non si intende accorciare ma il Governo che ne è consapevole non concede il differimento a fine maggio per approvare un documento base per il Comune. Sappiamo che un bilancio che non quadra e che non si può approvare determina la caduta dell’amministrazione e l’arrivo di un Commissario Prefettizio che come già accaduto prende decisioni di pressione fiscale sui cittadini sino a quando non trova la quadra”.

“La pandemia ha comportato riduzioni di entrate in ogni settore – conferma l’Assessore – dai parcheggi all’Imu passando per il Casinò al quale non possiamo chiedere di versare quanto era stabilito ma anzi abbiamo comunque dovuto pagare le imposte come previsto dalla legge oltre a mettere in sicurezza tutta la casa da gioco”.

“Non c’è nessuna intenzione di svendere il patrimonio immobiliare comunale – risponde anche all’opposizione Massimo Rossano – c’è una politica di valorizzazione degli immobili, tenendo presente che la vendita di immobili non è elemento rilevante per equilibrare il bilancio e colmare il buco, non è quella la strada scelta dall’amministrazione Biancheri”.