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Altre sette vittime da coronavirus sono state annunciate nella giornata di ieri dalle autorità sanitarie del sud-est francese, tre nelle Alpi Marittime e quattro nel Var. È comunque in calo di nove malati il numero dei ricoverati complessivi, ma il numero dei deceduti dall’inizio dell’epidemia è salito a 422.

Per l’ottavo giorno consecutivo nessun nuovo caso di contagio si registra a Monaco. Il totale accertato è così fermo a 95 ma i guariti sono ormai più di ottanta e nell’ospedale Princesse Grace è rimasto un solo paziente costretto in rianimazione, mentre sono tre le persone seguite direttamente dal loro domicilio.

Per mantenere questa tendenza positiva dal giorno di Pasqua, il Principato ha rafforzato i suoi controlli ai varchi stradali principali per impedire ai francesi di entrare nel territorio di competenza senza un giustificato motivo.

E a proposito di controlli, ieri si sono strette le maglie nel tratto francese della Val Roya dove i transalpini vogliono far rispettare l’ordinanza di divieto di transito ai tir emessa da cinque sindaci nel 2017. Un camion italiano è stato respinto e fatto tornare indietro, altri sono stati sanzionati.

In molti parlano di una sorta di ripicca contro le autorità italiane che impediscono il passaggio di auto francesi degli abitanti della vallata che si devono recare a Monaco o in altri centri costieri francesi per lavoro o per altri giustificati motivi. Essendoci una strada alternativa, più lunga e pericolosa ma tutta in territorio francese, le forze di polizia italiane non ammettono deroghe.

La conseguenza, oltre ai controlli e i verbali contro i camion in val Roya, è anche quella più impattante dei controlli super fiscali alla frontiera nei confronti dei frontalieri italiani costretti a code anche di un paio di ore.