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Esiste un mondo poco fuori dalla nostra visuale, ma sempre di fronte a noi, all’orizzonte.
Il Santuario dei Cetacei è una delle perle a livello naturalistico del nostro Paese, oltre che uno dei punti migliori al mondo per poter osservare alcune meravigliose specie marine.

Riviera Time ha passato una giornata a bordo di una delle motonavi che ogni giorno, da giugno a settembre, salpano dal porto di Imperia per andare a quasi 20 miglia nautiche dalla costa, dove le città, i paesini, le forme e le montagne sono tutte assieme, ben visibili, da Montecarlo a Cervo, con la cima del Saccarello nel mezzo, alle spalle di Sanremo.

Proprio la necessità della motonave di fare scalo a Sanremo per raccogliere una scolaresca ci ha dato modo di osservare il tratto di costa che separa le due più grandi città della provincia, da una prospettiva inedita, fronte mare.

Il tempo di prendere il largo e inizia il whale watching vero e proprio, dove tutti, dal comandante, ai viaggiatori ai biologi a bordo, partecipano, all’avvistamento, cercando di scorgere fra le onde, in lontananza, un segno di vita, armati di binocoli o di semplici occhiali da sole.

Consigliato per i visitatori che dovessero cimentarsi per la prima volta in questa esperienza, una giacca a vento (non si sa mai), crema solare in abbondanza, un cappellino, eventuali pastiglie per il mal di mare, un pranzo al sacco e soprattutto, tanta pazienza.

Molta dell’esperienza è attesa e pazienza, ben ripagata, in quanto, nel giro di qualche ora riusciamo prima a scorgere la presenza di un piccolo gruppo di stenelle striate, la più comune fra le specie di delfino dei nostri mari.

Non troppo tempo dopo, all’orizzonte, emerge un enorme forma scura, al quale fa seguito un soffio obliquo.

È un capodoglio, il più grande animale predatore al mondo, che si adagia placidamente a riprendere fiato prima di immergersi di nuovo, in uno dei canyon sottomarini che caratterizzano queste zone, in area pelagica.

La barca si affianca e tutti rimangono in silenzio. Gli animali marini sono sensibili ai rumori, quindi il pubblico si ammutolisce. Si sentono solo il motore della barca, dell’acqua sullo scafo e il respiro del gigante, protagonista del romanzo di Herman Mellville: “Moby Dick“.
Il capodoglio si inabissa, forse per cacciare, e la barca lo lascia in cerca di altro. Questi giganti possono stare inabissati anche per 50 minuti, inutile quindi l’attesa per una nuova riemersione.

Ultimo avvistamento, prima di rientrare in porto, una faccia conosciuta, di recente, anche a terra, date le schiuse recenti. Un paio di tartarughe Caretta caretta a pelo d’acqua, si lasciano ammirare dal pubblico, prima di immergersi in profondità.

Al ritorno in porto, si ripercorre con lo sguardo la costa. Dopo ore trascorse tra emozioni e meraviglie naturali, l’esperienza lascia un ricordo indelebile.

Nel video servizio a inizio articolo alcune immagini della giornata.