Dopo le vicissitudini degli scorsi giorni che hanno portato alla chiusura della pista ciclopedonale tra Arma di Taggia e Riva Ligure per l’abbattimento del ponte sul torrente Argentina, da due giorni la situazione è nel caos più totale; non avendo infatti predisposto una viabilità alternativa, la via Aurelia è stata invasa da frotte di ciclisti rendendo davvero pericoloso il transito sulle due e quattro ruote in zona.
I sindaci di Riva Ligure, Giorgio Giuffra, e Taggia, Mario Conio, hanno provato a mettere una pezza con la predisposizione di una segnaletica che sarebbe servita a “dissuadere” ad utilizzare l’Aurelia, ma con scarsi risultati. Oggi la decisione drastica: la chiusura della pista ciclabile ad Arma poco dopo la galleria (arrivando da Sanremo), mentre a Riva Ligure dall’incrocio semaforico di corso Villaregia, bloccando di fatto il transito a pedoni e ciclisti in entrambe le direzioni, nonostante da quel punto al ponte che verrà demolito ci sia più di un chilometro di distanza.
Inutile dirlo, nella mattinata i disagi sono aumentati notevolmente (abbiamo trovato dei turisti francesi intrappolati negli sbarramenti, disorientati dalla scarsa segnaletica, non presente in alcune zone), ma si paga il prezzo di avere un’opera così impattante a livello turistico in apertura della stagione estiva. Sebbene i sindaci abbiano più volte chiarito che l’intervento di Regione Liguria segue le tempistiche PNRR, improrogabili per finire i lavori entro il 2026, la mancanza di lungimiranza nell’adottare una soluzione alternativa sta avendo i suoi effetti, avendo saputo del disguido con diversi mesi di anticipo. Per una pista ciclopedonale che ha appena vinto il premio per esser la migliore d’Italia, il biglietto da visita turistico non è certo dei migliori.