Mimosa

Qualità riconosciuta a livello nazionale e internazionale: la mimosa ligure, con i suoi fiori piumosi e profumati si conferma il simbolo dell’8 marzo. Una festa però, che quest’anno non può che essere dedicata alle donne ucraine, che in questi giorni stanno attraversando dolorosi momenti a causa del conflitto con la Russia. Secondo un’indagine Coldiretti, il tradizionale rametto giallo sarà donato a una donna su due (50%), mentre l’8% degli italiani opterà per altri fiori e numerose sono le varietà pronte nelle serre liguri: dalle ginestre ai ranuncoli, dai papaveri agli anemoni, fino alle margherite in vaso, tutte scelte che permettono di portare a casa prodotti 100% locali sostenendo la floricoltura del territorio. Ma c’è anche un 7% di italiani che ha scelto di fare un regalo diverso, a partire da dolci e cioccolatini.

La produzione ligure di mimosa si concentra principalmente nella zona dell’imperiese, dove si trovano circa 1500 aziende che la coltivano in modo ecocompatibile sui tipici terrazzamenti; quest’anno, dopo una partenza di stagione positiva, la produzione ha dovuto affrontare alcune difficoltà a causa del caldo eccessivo che ha portato a una fioritura improvvisa ed eccessiva costringendo i produttori a raccogliere in meno di una settimana il prodotto previsto per una raccolta di 10-12 giorni. I fiori raccolti vengono venduti in cartoni da 3Kg ciascuno, a un prezzo che oscilla tra i 26€ e i 31€, ma si stanno già riscontrando molte difficoltà nelle esportazioni a causa dei blocchi imposti dal conflitto russo-ucraino: il rischio è che i produttori restino con cartoni invenduti mentre c’è già chi, pur essendo riuscito a consegnare la merce, non ha ancora ricevuto il pagamento per le difficoltà nelle transazioni.

“La mimosa è il simbolo della presenza femminile nel mondo, dalla famiglia al lavoro, e quest’anno celebra anche la forza e il ruolo del mondo femminile nella società in un periodo duramente segnato dalla guerra e dalla pandemia. –affermano Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale- In Liguria questo fiore contribuisce a creare scenari mozzafiato tingendo la riviera di giallo ma ha anche un importante ruolo nella preservazione del territorio, evitando degrado e abbandono. Per l’8 marzo consigliamo di acquistare i fiori da donare direttamente dai produttori locali per avere prodotti di eccellenza, freschi e profumati, ben diversi dai fiori importati che arrivano in Italia già sciupati dal lungo viaggio. Questo è anche un modo per sostenere la floricoltura made in Liguria che sta subendo i continui rincari energetici che influiscono sui costi di produzione e delle materie prime e che adesso rischia di subire un’ulteriore mazzata a causa dei blocchi delle esportazioni legati al conflitto”.