[beevideoplayersingle videourl=”https://vimeo.com/195216723″]Negli anni ’80 il football americano conosce un vero e proprio boom in Italia. Le tv private portano sugli schermi nostrani le celebri squadre dell’NFL e sulla scia di questa fama nascono i Waves Riviera dei Fiori Sanremo.

Da oltre 30 anni la squadra di football sanremese porta avanti lo spirito dello sport americano proponendo un’alternativa al calcio.

Dario Grassano, direttore sportivo dei Waves, spiega: “La storia di questa squadra ripercorre lo sviluppo del football americano in Italia. Nasce tutto nel 1981: solo cinque squadre e tutte nel nord Italia.”

La seconda metà degli anni ’80 vede fiorire questo sport in tutto il territorio nazionale, fino al raggiungimento di oltre 140 squadre; tra queste anche i Waves.

Dopodiché, come spiega Grassano, “c’è stato un ridimensionamento naturale, doloroso, ma anche necessario”.

Durante la crisi dei primi anni 2000, anche gli Waves, pur non sciogliendosi mai, si allontanarono dal mondo del football giocato.

Da qualche anno, anche grazie al comune di Sanremo che sta dando una mano dal punto di vista delle strutture, la squadra Sanremese ha ricominciato l’attività agonistica ripartendo dal settore giovanile.

Gli allenamenti si svolgono a Pian di Poma, nel campo della pista di atletica terminata nel 2011.

“La scorsa stagione i Waves Sanremo hanno affrontato il campionato nazionale under 19 assieme ai Pirates di Savona, sotto il nome WCA (West Coast Accademy); e si sono scontrati contro corazzate come i Rhinos Milano, i Seamen Milano, i Lions Bergamo, i Giaguari Torino e hanno fatto una gran bella figura,” racconta Grassano.

I giovani atleti Stefano Leidi, Giancarlo Modena e Tommaso Ingrassano hanno spiegato alle telecamere di Riviera Time la loro passione per questo sport poco conosciuto e che spesso fatica a diffondersi per la difficoltà delle sue numerosissime regole.

“Se è uno sport che ti appassiona impari relativamente velocemente,” dice Stefano.

Tommaso conclude raccontando la sua esperienza: “Dopo aver giocato 10 anni a calcio volevo provare uno sport nuovo, diverso. È un grandissimo sport di squadra dove il singolo da solo non conta niente. Si vince, si perde, si gioisce e si piange tutti insieme.”