âVa ripensata totalmente la promozione e la valorizzazione del pregiato vino imperiese, partendo dalla rete di ristorazione del territorio, affinchĂ© i vini tipici tradizionali trovino la giusta e doverosa collocazione preminente rispetto ai prodotti provenienti da altre regioni – affermano il presidente di Coldiretti Imperia Gianluca Boeri e il direttore Provinciale Domenico Pautasso. – In Liguria transitano ogni anno decine di milioni di turisti che sempre piĂč spesso prediligono souvenir culinari dal luogo delle vacanze: riuscire a coniugare la promozione del territorio con quella dei suoi prodotti tipici avrebbe effetti economici e sociali di straordinaria rilevanza sullâintera area, con un impatto rilevante in termini occupazionali, e eliminerebbe del tutto la necessitĂ di addentrarsi verso i mercati esteri. A sostegno del mondo vitivinicolo servono poi infrastrutture adeguate per cui, ad oggi, mancano politiche opportuneâ.
La viticoltura imperiese Ăš rappresentata da piĂč di un centinaio aziende, per una superficie di 240 ettari, che operano su un territorio impervio e terrazzamenti, con temperature elevate per gran parte dellâanno e carenza di piogge. Ă essenziale trovare strategie condivise per garantirne lo sviluppo e dare risalto a un comparto che puĂČ vantare DOC come il Rossese di Dolceacqua e l’Ormeasco di Pornassio, assieme al Vermentino e al Pigato. Oltre allâimportanza economica, non bisogna trascurare il valore sociale e storico di questa filiera, con sempre piĂč giovani che, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo, hanno deciso di valorizzare la ricerca della qualitĂ e il legame col territorio, tanto che negli ultimi anni le enoteche liguri hanno registrato una forte espansione arrivando a superare le 300 unitĂ .
âTra le azioni di primaria importanza per il comparto vitivinicolo del nostro territorio câĂš sicuramente il rafforzamento del sistema dei consorzi di tutela e valorizzazione, per cui sarebbe opportuno valutare anche la possibilitĂ di avere un unico consorzio a livello regionale o, in alternativa, due consorzi: uno di ponente e uno di levante – proseguono Boeri e Pautasso. – Solo introducendo tale meccanismo il settore potrĂ accedere alle politiche di promozione previste dallâOCM vino. Questo, e la necessitĂ di lavorare a una vera politica di sviluppo in sinergia con il comparto del turismo, Ăš ciĂČ per cui ci battiamo da tempo: nei mesi scorsi abbiamo giĂ sottoposto tali questioni allâattenzione dellâassessorato di competenza, ma torniamo a sollecitare atti concreti e non semplici passerelle politiche. Chiediamo quindi, nuovamente, che venga convocato un tavolo verde per affrontare le questioni sottoposte. Il settore vitivinicolo Ăš un settore in espansione, che merita tutta lâattenzione del caso, ma che purtroppo viene spesso trascurato nonostante il suo grande valore storico, sociale ed economicoâ.