sergio scibilia

“Combattere il degrado con la bellezza – interviene Sergio Scibilia presidente cittadino di Confesercenti – con dosi di ottimismo. Ventimiglia deve reagire all’onda negativa che dopo la Tempesta Alex e la pandemia sta deteriorando il nostro tessuto economico e sociale”.

“Appurata la massiccia presenza di forze dell’ordine che agiscono nei limiti delle loro competenze, ora serve una reazione della città. Allo stato di abbandono, ai casi di degrado, dobbiamo offrire in contrasto “bellezza” ed in grande dose, in grande quantità. La bellezza del nostro patrimonio artistico e storico, la bellezza della nostra natura, la bellezza dei nostri negozi, dei nostri ristoranti. Dobbiamo puntare sulla qualità e su un maggiore ordine urbano.

Il Sindaco Scullino – continua – ha promesso più volte cure di ordine e di rimessa in bolla, ma purtroppo non è riuscito a portare a conclusione questo suo intento.

Una prima risposta è puntare sul turismo, sugli eventi, su manifestazioni di livello e di qualità. Ma non bastano due mesi all’anno, servono diffusi sul territorio e spalmati durante 12 mesi all’anno. La sera, la notte deve essere teatro di divertimento, isolando balordi e sciagurati.

Confesercenti punta sul nuovo porto turistico come leva di sviluppo e di rinascita. Una realtà importante con investimenti di sostanza. A fronte di questo gioiello il Comune, la comunità deve però affiancare e offrire un quartiere (Marina San Giuseppe), un borgo antico (centro storico), spiagge, rinnovati e tirati a lucido.

Serve un vero piano di risanamento delle aree verdi pubbliche dal Forte Annunziata sino al Funtanin, da corso Toscanini sino a Pedaigo con pulizia dei rovi, messa a dimora di piante e di luci per illuminare. Bisogna sistemare l’area parcheggio sotto il Funtanin, oggi mezza in disuso. Servono di nuovo grossi investimenti pubblici nel centro storico come quelli eseguiti dallo Scullino 1 con i fondi europei.

Aspettando l’ascensore di collegamento con il centro storico, concludiamo e apriamo gli spazi comunali offerti dal porto che dovevano ospitare la vela. Fuori porto ‘Nu Ghe Semu’. Confesercenti è pronta alla sfida, portando il proprio piccolo contributo”.

Conclude: “Finiamo di utilizzare i fondi della Zona Franca Urbana, fermi con le quattro frecce. Paghiamo i danni dell’alluvione alle aziende colpite. Sviluppiamo un nuovo piano urbanistico che dia opportunità di creare imprese a tutti, senza distinzioni. La bellezza, a volte costa poco”.