Ventimiglia, ladro internazionale arrestato al confine italo-francese

La Polizia di Stato ha posto fine ieri alla latitanza del cittadino kosovaro Ibrahimi Senad, 43enne che si nascondeva in Francia, sul quale pendeva un Mandato di Arresto Europeo emesso dall’Italia.

L’uomo era ricercato per una serie di furti in appartamento pluriaggravati e ricettazione, reati commessi nel 2016 a Firenze, in concorso con altre 6 persone, tutte iscritte in una medesima ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale del capoluogo toscano sulla base di una corposa indagine di Polizia, condotta dalla Squadra Mobile della medesima città.

L’arresto di Ibrahimi in Francia non è stato casuale, ma risultato da un’attività investigativa in cooperazione tra il Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia e la Squadra Mobile di Firenze, entrate in contatto lo scorso mese di giugno in occasione della presa in carico di un estradato dalla Francia – Montis Roberto – cinquantenne cagliaritano residente a Firenze che proprio in quella città si era dedicato – già dal 1993 – a furti, ricettazioni, truffe ma anche traffico di stupefacenti.

Montis, unitamente ad altri complici, aveva costituito una vera e propria organizzazione malavitosa della quale faceva parte anche Ibrahimi. Sceglievano le vittime attraverso un attento studio della loro agiatezza e delle loro abitudini. Venivano così individuate abitazioni prestigiose ed approfittando dell’assenza dei proprietari, i malviventi s’introducevano con effrazione di vetri o porte blindate, asportando oggetti preziosi ed apparecchiature elettroniche di ingente valore.

La Squadra Mobile di Firenze era riuscita a risalire a tutti i componenti dell’organizzazione criminale attraverso verifiche presso negozi di “compro oro”, ove i diversi correi avevano abitudine di smerciare, evidentemente con troppa frequenza, gioielli di provenienza furtiva. Era così stata emessa una prima misura cautelare che prevedeva gli arresti domiciliari per tutti, dai quali però sia Montis che Ibrahimi hanno evaso.

Dopo l’estradizione di Montis, è apparso plausibile che si fossero rifugiati entrambi in Francia. La Squadra di P.G. del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia e la Squadra Mobile di Firenze attivavano una collaborazione internazionale di Polizia con la collaterale Polizia Giudiziaria francese al fine di rintracciare anche Ibrahimi ed attraverso una serie di attività d’intelligence, supportate da attività di osservazione, appostamenti e pedinamenti, è stato rintracciato a Nizza.

Emergeva così che i due avevano ricominciato a delinquere nelle Alpi Marittime – fatto comprovato dall’esistenza a loro carico di indagini per furti commessi nei dintorni di Cannes. Per questo, Montis era stato persino tratto in arresto dalle autorità francesi e detenuto presso la prigione di Grasse fino alla concessa estradizione.

Ibrahimi, invece, sotto falso nome, aveva addirittura richiesto asilo politico in Francia  e conduceva vita spensierata, godendo di un alloggio gratuito fornito dalla Prefettura – condiviso con una moglie e due figli – e percependo un consistente sussidio da parte dello Stato francese.

Grazie ad un proficuo scambio d’informazioni tra l’Italia e Francia, anche di carattere foto-dattiloscopico, è stato possibile identificarlo compiutamente, trarlo in arresto in Francia e assicurarlo alla giustizia italiana.

Ieri mattina, personale della Polizia di Frontiera di Ventimiglia e della squadra Mobile di Firenze lo hanno preso in carico per il successivo accompagnamento presso il carcere di Sanremo (IM) da parte della Polizia Penitenziaria.

Il dr. Martino SANTACROCE – Dirigente della Polizia di Frontiera di Ventimiglia – aggiunge: “ Dopo l’estradizione di Montis, avvenuta due mesi fa, la Squadra di P.G. del mio Ufficio ha subito ipotizzato che anche il suo complice potesse orbitare nella zona delle Alpi Marittime. Sono partite le indagini ed insieme alla Squadra Mobile di Firenze e la Polizia francese ci sono stati i primi riscontri che con successivi approfondimenti hanno portato alla cattura del latitante che pensava di sfuggire alla giustizia italiana, rifugiandosi in Francia dal 2016”.