gaetano scullino

“Sono a disposizione della mia città, quindi sono pronto anche a dimettermi ma non per fare un favore alla sinistra, solo per consentire che il voto alle comunali sia anticipato alla primavera del 2023. Non sono attaccato alla poltrona di sindaco sono attaccato all’amore per la città”, dichiara il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino.

“A chi dice che un anno di commissariamento non bloccherà i cantieri delle grandi opere e che non ci farà perdere milioni di contributi, dico che mente sapendo di farlo, ma non voglio avviare inutili polemiche, tutti sanno che è così. Come è grave aver spaccato l’unica amministrazione di centro destra votata dai cittadini e che ha amministrato bene e concretamente. Anche questo è sotto gli occhi di tutti. Andare poi a votare dopo l’inciucio con la sinistra sarebbe imperdonabile. Ma hanno anche avuto il coraggio di dire che l’ho fatto anch’io. Iniziamo da quest’ultima accusa – precisa Scullino. – Mai votato con la sinistra, è la sinistra che sulla pratica Coop, l’unica volta, ha votato con me una pratica che io avevo portato al voto del consiglio comunale solo perché gli Uffici comunali mi avevano detto che era una pratica in regola e che la legge ci imponeva di porla al voto del consiglio comunale. È vero, l’on. Di Muro era contrario ma non si poteva non portarla al voto. Lui ha fatto votare contro, ma la pratica è passata avendo concordato che la maggioranza era libera di votare come riteneva. Anche un consigliere della mia lista civica ha votato contro, niente di male in democrazia. La democrazia! La libertà di voto su una pratica complessa è una regola sacrosanta che deve andare bene sempre e a tutti, non solo quando ci conviene o quando dall’esterno dell’amministrazione si vogliono dare ordini. Se mi si chiede se è capitato anche a me di impormi, si è vero, è risaputo che spesso sono cocciuto, ma almeno io l’ho fatto dopo essere stato eletto sindaco, mettendoci la faccia e con trasparenza, non tutti hanno fatto così”.

“Ci sono stati personalismi, si è vero, ho sbagliato con il coordinatore cittadino di Forza Italia, Franco Ventrella, quando ho chiuso il dialogo con lui, ma l’ho fatto solo per salvaguardare i consiglieri di Forza Italia Cristina D’Andrea e Matteo De Villa che si erano candidati con quel simbolo ed erano stati democraticamente eletti. Ho ritenuto che il subentro successivo in Forza Italia di soggetti che non si erano candidati non dovesse prevalere su chi invece si era candidato. Politicamente è stato un errore, probabilmente sì, moralmente e per serietà di comportamento non credo, come credo che De Villa e D’Andrea siano due giovani consiglieri capaci.
Ho anche sbagliato a incrinare una storica amicizia con il consigliere Ino Isnardi, abbiamo entrambi due caratteri duri e capricciosi. Mi dispiace e auguro all’amico Ino Isnardi tutto il bene del mondo, sperando di poter tornare amici come lo siamo sempre stati”, continua Scullino.

“Sulla Lega, che in questa amministrazione mi era stato detto che dovevo ascoltare la corrente internamente gestita da Simone Bertolucci e non quella minoritaria dell’amico Andrea Spinosi, leghista della prima ora, non sono obiettivamente riuscito a trovare un’intesa amministrativa con Bertolucci. Non voglio andare oltre, chiunque abbia avuto a che fare con lui in questi tre anni di amministrazione ha potuto valutare il suo modo di amministrare. Posso dire, e di questo non mi dispiace, che non è certamente il mio”, commenta. “Ma i motivi di rottura con il partito della Lega, rappresentata dall’on. Flavio Di Muro, è avvenuta su alcuni, pochi, punti amministrativi. La pratica Coop, la gara sui parcheggi cittadini e come affrontare il problema dell’immigrazione. Se dovesse essere importante un approfondimento lo faremo, difendo l’impostazione data e mi dispiace non aver potuto fare di più sull’immigrazione. Rispetto le diverse opinioni di vedute, pur cercando con determinazione di far prevalere le mie, lo ammetto, ma non le mistificazioni”.

“L’on. Falvio Di Muro ci dica realmente cosa vuole fare lui, si vuole candidare a sindaco di Ventimiglia, se è così bastava dirlo, io sono pronto a sostenere, insieme ad alcune liste civiche e i partiti del centro destra che vorranno farlo, per le amministrative del 2023, il giusto candidato sindaco, e credo, poi vedremo se mi sbaglio, che il nostro sia un sostegno determinante per vincere. Un candidato sindaco giovane, donna o uomo, sarebbe l’ideale ma che abbia l’esperienza necessaria per guidare un’amministrazione difficile come è quella di Ventimiglia. Esperienza amministrativa, che abbia almeno fatto una volta il consigliere comunale o abbia dimostrato di saper portare avanti un’attività imprenditoriale. Insomma una persona che dia sicurezza delle sue capacità e non un politicante che corra dietro solo ai voti. Un candidato che prosegua il programma iniziato nel 2019, in allora approvato anche dalla Lega”, conclude il primo cittadino.