Tullio Solenghi

La seconda edizione dell’Albintimilium Theatrum fEst, prodotto da Teatro Pubblico Ligure e STAR Sistema Teatri Antichi Romani con la direzione artistica di Sergio Maifredi, prosegue venerdì 15 luglio (ore 21) al Teatro Romano di Ventimiglia con “Orlando furioso” di Ludovico Ariosto interpretato da Tullio Solenghi e commentato da Corrado Bologna, già docente alla Scuola Normale Superiore di Pisa di Letterature romanze medioevali e moderne e Letterature comparate. Il loro rapporto sulla scena è di per sé uno spettacolo.

Insieme danno origine a una singolare tenzone che accende collegamenti con un gusto intelligente, divertente e vivo che non si dimentica. All’origine dello spettacolo prodotto da Teatro Pubblico Ligure con la regia di Sergio Maifredi, c’è la volontà di riportare alla narrazione orale una letteratura nata per essere ascoltata dal vivo. Dal Cinquecento italiano arrivano storie di avventura, amore, follia, incantamenti, duelli, inseguimenti, fede e magia, perdite e ritrovamenti. Storie perfette per un tempo mutevole come il nostro.

Ludovico Ariosto con Orlando Furioso nel 1516 rinnova la letteratura italiana unendo le trame cavalleresche medievali al modello della classicità, i versi di Dante a quelli di Virgilio. È l’epoca d’oro delle corti rinascimentali, affacciate su un mondo in veloce trasformazione. Tullio Solenghi e Corrado Bologna in “Orlando furioso” danno voce al poema di Ludovico Ariosto, un vortice di storie che girano velocissime in una galoppata che porta sulla luna, ma sulla terra sembra rimanere confinata a un bosco dove tutto può accadere. Esattamente come nel salotto di una corte rinascimentale. Amore, follia, travestimenti e magia prendono vita grazie al talento di un attore che ne esalta tutte le sfumature dall’ironia alla tragedia e alla chiarezza di Bologna che affonda le sue spiegazioni nella linfa del significato più vero di un testo capitale.