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Riviera Time ha incontrato le volontarie che gestiscono il canile di Ventimiglia, ormai privato dal 2013, sezione della Lega Nazionale della Difesa del Cane.

Abbiamo intervistato Cristina Baldessari, presidente della sezione di Ventimiglia della Lega Nazionale di Difesa del Cane, ed Helene De Vincenti, vicepresidente della stessa.

La struttura ad oggi ospita due soli animali, in quanto prossima a ristrutturazione, in attesa del via libera dell’Asl1; divisa in due sezioni, una da ricostruire ed una già pronta all’uso, l’intera area è delimitata da recinti, cancelli e zone libere, per permettere agli ospiti il movimento.

Nella zona già ristrutturata in precedenza si contano numerosi box, dotati di un cortile privato, una piccola struttura riparata ed una finestra per permettere all’animale la libera uscita. Verso l’interno è presente, inoltre, un corridoio per le volontarie, al fine di permettere l’osservazione e l’interazione con i cani più difficili caratterialmente.

Le due volontarie gestiscono il canile dal 2019, sebbene la prossima direzione andrà ad elezioni nel 2024.

Insieme ci hanno raccontato il loro ruolo e il loro lavoro all’interno della struttura e al di fuori di essa; l’iter di adozione, particolarmente studiato e organizzato, non riguarda solo ed esclusivamente i cani presenti in canile, ma anche coloro che vivono all’esterno di esso.

Gli ospiti sono seguiti con cura e addestrati nei comportamenti inadatti all’adozione, ma vengono curati anche per quel che concerne la loro salute fisica; una socia e volontaria, di fatto, è una veterinaria.

Fra le varie campagne portate avanti dai volontari, una delle più importanti è riferita alla sterilizzazione: gli ospiti della struttura vengono castrati o sterilizzati in età adulta, per la loro salute e la salvaguardia dell’abbandono.

“Nella nostra zona il tasso di abbandono è, purtroppo, molto alto. Facciamo il possibile per tutelare i nostri amici a quattro zampe, ma serve anche coscienza oltre alla buona volontà”, commenta la vicepresidente della Lega Nazionale della Difesa del Cane, sezione di Ventimiglia, Helene De Vincenti.

I cani abbandonati o scappati, la cui presenza viene segnalata al 112, non vengono portati in struttura, ma al canile pubblico di Sanremo ‘Plutos’.

“Serve coscienza perché in molti, ad esempio, scelgono di adottare tramite staffetta, facendo dunque arrivare il cane da altre parti d’Italia senza prima averlo visto ed incontrato fisicamente. È una pratica assai diffusa che spesso porta all’abbandono dell’animale, proprio perché non lo si conosce”, continua la presidente, Cristina Baldessari.

Ci hanno riferito con estrema contentezza che molti dei soggetti che si rivolgono a loro si innamorano di un cane senza guardare il suo genere o l’età, essendo invece più rigidi sulle stazze e preferendo un animale di taglia piccola.

In caso di cuccioli, invece, le volontarie ci hanno riferito di essere solite evitare l’accesso al canile, gestendo il processo di adozione dall’esterno.

Un forte invito che le volontarie hanno più volte sottolineato è quello di mettere il microchip al proprio cane, definendola una tutela per lui e per la sua famiglia, in quanto impedimento al non ritrovamento dell’animale in caso di fuga.

“Coloro che patiscono di più il canile nei mesi freddi sono i cani anziani. Per loro sarebbe bellissimo poter passare il fine vita in una casa, circondati da calore ed amore”, raccontano ai nostri microfoni. “Diverse persone in questi anni si sono presentate chiedendo proprio di adottare un cane anziano. Considerato il periodo dell’anno ci teniamo a sensibilizzare sul tema: potrebbe essere un bel regalo per Natale, sia per loro che per i futuri proprietari”.

Le interviste complete a Cristina Baldessari ed Helene De Vincenti nel video servizio a inizio articolo.