anfiteatro romano ventimiglia

Al teatro romano di Ventimiglia è in arrivo la seconda edizione dell’Albintimilium Theatrum fEst, il festival ideato e diretto da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure e per STAR – Sistema Teatri Antichi Romani, dedicato al tema.

Dall’8 luglio al 12 agosto 2022 nell’area archeologica di Nervia (corso Genova 134) vanno in scena cinque spettacoli teatrali, a cominciare da “Aiace” di Sofocle con la regia di Sergio Maifredi, nuova produzione che per la prima volta vede l’artista genovese misurarsi con la tragedia classica rappresentata in un luogo che è testimonianza dell’antichità, in linea con un progetto propone parole antiche per pensieri nuovi. Dopo “Aiace”, in programma venerdì 8 luglio, sono in arrivo: martedì 12 luglio Piergiorgio Odifreddi con “Sul cammello e all’ombra del bastone. La matematica dei Greci”; venerdì 15 luglio Tullio Solenghi e Corrado Bologna con “Orlando furioso” di Ludovico Ariosto; martedì 9 agosto Mario Incudine e Antonio Vasta con “Baiardo e Brigliadoro. Cavalli e paladini dall’Opra dei Pupi”; infine venerdì 12 agosto il festival si conclude con “I tre moschettieri” con Corrado d’Elia, Alberto Giusta, Andrea Nicolini, Lorenzo Satta e Chiara Salvucci. Ideazione e regia di tutti gli spettacoli sono di Sergio Maifredi. Tutte le attività che arricchiranno l’Albintimilium Art fESt fanno parte, come l’anno scorso, di VIA – Incontri e racconti Lungo la Via Iulia Augusta che evidenzia l’importanza dell’antica via di comunicazione che attraversa Ventimiglia e collegava la Liguria con Roma, per ricordare la storia e il ruolo strategico di una città che oggi come in passato aveva un ruolo fondamentale nella comunicazione tra diverse culture. Il festival, organizzato da Teatro Pubblico Ligure nell’ambito del progetto STAR – Sistema Teatri Antichi Romani, è sostenuto dal Comune di Ventimiglia, dalla direzione regionale Musei Liguria, dall’area archeologica di Nervia, dal MIC – Ministero della Cultura e dalla Regione Liguria.

Con il progetto STAR – Sistema Teatri Antichi Romani, Teatro Pubblico Ligure mette in rete i beni archeologici e storici della Liguria, mettendo in scena spettacoli all’anfiteatro di Luni con il “Portus Lunae Art Festival” arrivato alla VII edizione, alla Fortezza Firmafede di Sarzana e al Teatro Romano di Ventimiglia. 

La seconda edizione dell’Albintimilium Theatrum fEst si apre venerdì 8 luglio con “Aiace” di Sofocle. L’azione è sospesa nel tempo presente. Questo è un “Aiace in scatola”. Tre attori per coprire tutti i ruoli. Come era nel principio della tragedia greca. Più uno per la voce del coro. “‘Aiace’ – dichiara il regista Sergio Maifredi – lo lessi per la prima volta in quinta ginnasio, nella traduzione di Umberto Albini. Partii per la Grecia portandomelo nello zaino. Un eroe smisurato e inflessibile. Come lo è la giovinezza. Poi per quaranta anni è rimasto lì, come un eroe sempre più distante da me. Ora lo ritrovo, guardandolo dalla prospettiva di Odisseo: della maturità che sconfina con la vecchiaia o, se vogliamo essere ottimisti, con la saggezza. Odisseo sa curare, seppur post mortem, il gigantesco furore di Aiace, sa trovare una via di uscita al conflitto che aveva dato scacco matto all’eroe. Odisseo è l’eroe moderno. Forse anzi un anti eroe, che davvero ambisce al suo destino di essere finalmente nessuno”.

La messa in scena si avvale e della consulenza letteraria di Giorgio Ieranò, professore ordinario di Letteratura greca all’Università di Trento, considerato da Maifredi “un vero e proprio coach” che insieme alla traduzione di Maria Grazia Ciani, già docente di Storia della tradizione classica all’Università di Padova, lo hanno fatto entrare nel mondo potente di Sofocle. Tutti i personaggi sono interpretati da Corrado d’Elia (Aiace, Teucro), Alberto Giusta (Atena, messaggero, Agamennone, Menelao), Andrea Nicolini (Odisseo, Tecmessa) e Marco Rivolta (coro), diretti da Sergio Maifredi, attori e compagni di viaggio che hanno dato corpo e voce ai suoi pensieri. I doppi e tripli ruoli di cui si fanno carico gli interpreti, mettono in luce cortocircuiti tra i personaggi: Teucro è anche Aiace; i due eroi fratelli sono indissolubili, sovrapponibili. Come lo sono Agamennone e Menelao. Odisseo ha la stessa voce, lo stesso volto di Tecmessa, la donna di Aiace. Odia Aiace ma è capace di compassione per Aiace, come Tecmessa. Le musiche originali composte da Mario Incudine con la collaborazione di Antonio Vasta ed eseguite dal vivo da Giorgio Rizzo, sono il vero e proprio coro di questa tragedia essenziale. Ognuno nella tragedia può cercare il senso di una storia d’armi, onore, giustizia e memoria, temi presenti in ogni battaglia.

Piergiorgio Odifreddi martedì 12 luglio, con lo stile del matematico divulgatore racconta la matematica dei Greci nello spettacolo “Sul cammello e all’ombra del bastone”, un progetto ideato da lui stesso insieme a Sergio Maifredi, che ne firma la regia. Come sulla faccia visibile della cultura greca svettano l’Iliade e l’Odissea di Omero e i Dialoghi di Platone, così su quella nascosta si ergono maestose le prime sistemazioni della matematica e della logica occidentali: gli Elementi di Euclide e l’Organon di Aristotele. Non soggettivi racconti di guerra o di viaggio, né personali opinioni etiche o morali, ma oggettive e impersonali descrizioni di precise scoperte, destinate a rimanere immutabili, e rimaste immutate, nei secoli. Come Eratostene misurò la circonferenza terrestre? E come Ipparco intuì l’esistenza dell’America? La cultura greca ha una faccia nascosta, come la Luna: è la faccia del razionalismo scientifico, senza il quale non sarebbe possibile la tecnologia che domina la vita di tutti noi, irrazionalisti compresi e che costituisce la vera radice della nostra civiltà.

Venerdì 15 luglio Tullio Solenghi e Corrado Bologna sono i protagonisti dell’“Orlando furioso” di Ludovico Ariosto, da ascrivere a un altro progetto ideato e diretto da Sergio Maifredi: “Il canto del Rinascimento italiano”. Tullio Solenghi dà voce al poema di Ludovico Ariosto, un vortice di storie che girano velocissime in una galoppata che porta sulla luna, ma sulla terra sembra rimanere confinata a un bosco dove tutto può accadere. Esattamente come nel salotto di una corte rinascimentale. Amore, follia, travestimenti e magia prendono vita grazie al talento di un attore che ne esalta tutte le sfumature dall’ironia alla tragedia. Al suo fianco c’è Corrado Bologna, già docente alla Scuola Normale Superiore di Pisa di Letterature romanze medioevali e moderne e Letterature comparate. La loro singolare tenzone sull’Ariosto è di per sé uno spettacolo.

“Baiardo e Brigliadoro. Cavalli e paladino dall’Opra dei Pupi” è il titolo dello spettacolo di musica e parole ideato e interpretato da Mario Incudine e Antonio Vasta per il progetto “Il canto del Rinascimento italiano”. I paladini di Francia in Sicilia hanno incontrato i Pupi e non se ne sono più andati. Di piazza in piazza, davanti al popolo e ai nobili, numerosi cantastorie mille e mille volte nel corso dei secoli hanno aperto il cartellone dipinto e iniziato a raccontare le storie dei cavalieri di Francia. Mario Incudine e Antonio Vasta, tra parole e musica, rendono omaggio alla tradizione della loro terra d’origine. Nel loro spettacolo le gesta dei paladini di Francia sono raccontate attraverso lo sguardo dei destrieri, anch’essi in prima linea insieme agli eroi che portano in groppa e di cui dividono il destino: Baiardo è il cavallo di Rinaldo, Brigliadoro quello di Rinaldo.

Infine, venerdì 12 agosto la seconda edizione dell’Albintimilium Thaetrum fEst si conclude con “I tre moschettieri”, dal romanzo di Alexandre Dumas, interpretato da Corrado d’Elia, Alberto Giusta, Andrea Nicolini, Chiara Salvucci e Lorenzo Satta con la regia di Sergio Maifredi, un progetto ideato da quest’ultimo con Corrado Bologna. Una velocissima cavalcata che si svolge con accelerazione sempre più nervosa e rovinosa ci rapisce per le strade di Francia ed Inghilterra, sulle tracce di d’Artagnan e dei tre moschettieri. “I Tre Moschettieri” di Alexandre Dumas (1844) è l’ultimo formidabile “romanzo di cavalleria” dell’Europa moderna. Le avventure di cappa e spada che coinvolgono i tre compagni, Athos, Portos e Aramis, trascinano anche D’Artagnan, che presto diventa di fatto il quarto moschettiere.

Il festival Albintimilium Theatrum fEst fa parte del progetto “Parole antiche per pensieri nuovi”, una linea rossa che percorre le produzioni di Teatro Pubblico Ligure e che riunisce testi classici non teatrali, tutti nati per essere detti ad alta voce, condizione viva e sonora a cui vengono riportati con il teatro: Odissea, Eneide, Iliade, Decameron e i poemi cavallereschi. Testi fondanti della civiltà occidentale sono andati in scena nei luoghi che ne testimoniano la nascita, siti archeologici riuniti da TPL in STAR – Sistema Teatri Antichi Romani, che in Liguria comprende Luni, Albenga, Ventimiglia, Albisola e Chiavari. In coerenza con questa filosofia e con quanto finora realizzato con un pubblico sempre più attrezzato a riconoscere le eccellenze culturali presenti sul territorio, si inseriscono i sei spettacoli di questo nuovo festival.

Tutti gli aggiornamenti saranno pubblicati sui siti www.teatropubblicoligure.it e www.comune.ventimiglia.it. Biglietti: 12 euro + 3 euro per ingresso area archeologica.

Prevendita biglietti:

  • Ufficio IAT: Ventimiglia, Via Roma 3 bis. Aperto tutti i giorni (dal lunedì alla domenica) dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 18.00; telefono 0184 1928309. L’e-mail per richiedere informazioni è: infopoint@comune.ventimiglia.im.it.
  • Ufficio Manifestazioni e Teatro – Ventimiglia, Piazza XX settembre, palazzo Hanbury, telefono 0184 6183225. Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00.

Per informazioni Ufficio Manifestazioni teatro@comune.ventimiglia.im.it – Tel. 0184 6183225.

Per informazioni sull’area archeologica drm-lig.albintimilium@beniculturali.it – Tel. 0184 252320.

Link alla ricostruzione del sito archeologico in 3D: https://nervia.beniculturali.it/entra-nel-teatro/.