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Siamo alla foce del torrente Argentina. Pochi centimetri di acqua limpida scorrono lievi, rendendo quasi inimmaginabile il raffronto con la furia mostrata un anno fa nella notte a cavallo tra il 2 e il 3 ottobre. Oggi la valle si lecca ancora le ferite, tanto è stato fatto ma ancora tanto c’è da fare. Località come Meosü e Gavano sono ancora isolate e la viabilità è ancora in riparazione. Fogne distrutte, acquedotti perduti, frane e crolli. Tante le tracce di quella notte che non può essere dimenticata facilmente.

Abbiamo viaggiato percorrendo tutta la valle, raccogliendo le testimonianze di quei giorni dove forte è stato il senso di comunità ed aiuto reciproco. All’arrivo della nuova stagione autunnale si ha paura, ciò che accade in queste ore nella vicina provincia di Savona non fa dormire sonni tranquilli agli abitanti di un territorio abbandonato a sé stesso da troppo tempo.

Nel servizio proponiamo un dialogo tra i sindaci di Taggia Mario Conio, di Badalucco Matteo Orengo, di Montalto Carpasio Mariano Bianchi, di Molini di Triora Manuela Sasso e di Triora Massimo Di Fazio, di Paolo Boeri di Olio Roi e Cinzia Cristiano di Cà Mea.