Risale al 2016 la transazione da 200mila euro tra il Comune di Sanremo e la Fondazione Orchestra Sinfonica, una delle ‘partecipate’ di Palazzo Bellevue.

Quell’operazione però è finita nella lente di ingrandimento della Corte dei Conti chiamata a svolgere il compito di verificare la regolarità dei bilanci degli enti pubblici. Esaminando il Bilancio del comune matuziano, era emersa questa uscita di cassa pari a 200mila euro a favore di una ‘partecipata’ e la Corte dei Conti ha chiesto chiarimenti.

Gli uffici preposti del comune hanno risposto ma intanto, come da prassi, la pratica è finita sul tavolo della Procura della Corte dei Conti di Genova.

“Siamo tranquilli – ha detto Massimo Rossano assessore con deleghe ai Servizi Finanziari, Controllo di Gestione e Tributi, Società ed Organismi partecipati – perché questa operazione si deve definire una transazione vantaggiosa per l’ente comunale”.

Dal 2006, il contributo che il Comune versava alla Sinfonica si è andato via via riducendo anno dopo anno, per un totale di 700mila euro in meno versati per la sopravvivenza dell’Orchestra. Ma la Fondazione ha impugnato il provvedimento ed ha intentato causa al Comune per essere risarcita di quei 700mila euro. Prima di affrontare un processo, il Comune e la Fondazione sono riuscite a trovare un accordo sulla base, appunto, di 200.000 euro.

“Questa soluzione – dice Rossano – è stata accolta con reciproca soddisfazione: dalla Fondazione Orchestra Sinfonica per aver ricevuto un contributo importante, il Comune di Sanremo per aver risparmiato un potenziale esborso di 700.000 euro”.

“La Corte dei Conti ci contesta anche il necessario parere legale che invece a noi risulta implicito dato che il parere è stato espresso dai dirigenti dell’Ufficio Turismo che hanno l’imprimatur per esprimere questo tipo di pareri”.

“Siamo sereni – conclude l’assessore Rossano – e fiduciosi su quello che succederà. La nostra tranquillità è data dal fatto che abbiamo agito totalmente nell’ambito della legalità”.