
I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ventimiglia hanno eseguito ieri unâordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Imperia.
Lâindagato Ăš un giovane uomo residente nella cittĂ di confine, di fatto domiciliato in una zona collinare molto distante dal centro abitato, che, nel febbraio scorso, a Camporosso, aveva crudelmente ucciso un piccolo maialino con una pistola.
Lâindagine era scattata soltanto dopo alcuni giorni quando gli investigatori avevano raccolto e verificato alcune indiscrezioni.
Gli Agenti di Polizia sono riusciti ad entrare in possesso di alcune immagini video con le quali lâautore del reato aveva voluto documentare il suo gesto crudele.
Anche se finora la pistola non Ăš stata trovata, la buona qualitĂ delle riprese, che documentano freddamente il gesto criminale in tutta la sua brutalitĂ , ha consentito agli specialisti della Polizia di Stato di individuare con certezza il tipo di arma utilizzata.
Si tratta di una pistola a salve calibro 8, abilmente modificata e trasformata in unâarma capace di sparare cartucce calibro 7.65 browning con asseverata capacitĂ letale.
Lâanalisi della Polizia di Stato Ăš stata confermata dal consulente tecnico incaricato dal Pubblico Ministero.
Contestati al giovane di Ventimiglia arrestato sabato scorso nei pressi del suo domicilio il reato di âuccisione di animaliâ che punisce chi âcagiona la morte per crudeltĂ e senza necessitĂ â, e quello di âdetenzione illegale di arma comune da sparoâ dato che, dopo le modifiche tecniche apportate, la pistola a salve era di fatto divenuta unâarma da sparo a tutti gli effetti.
Lâassenza di catalogazione, delle verifiche e dei contrassegni normativamente previsti per le armi hanno comportato anche lâincriminazione per âdetenzione di arma clandestinaâ.
Tra i capi dâimputazione anche la âricettazioneâ dellâarma per mano di soggetti rimasti per ora sconosciuti.
Oltre al video, elemento cruciale nellâindagine, gli operatori della Polizia di Stato hanno raccolto una serie consistente di indizi ritenuti concordanti grazie ai quali il GIP del Tribunale di Imperia, due giorni fa, ha confermato la sussistenza di gravi esigenze cautelari e ha applicato la misura della detenzione in carcere.