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“Solo nel 2020 abbiamo avuto circa 10mila casi di tumore con ritardo diagnostico. Ci siamo accorti, insieme al Policlinico San Martino, che abbiamo il 30% in più di interventi demolitivi, cioè malattie localmente avanzate”. Lo ha dichiarato il professor Claudio Battaglia, presidente della LILT Sanremo-Imperia, analizzando i dati relativi alle patologie oncologiche.

Una situazione aggravata dalla pandemia da Covid-19, che frenato le attività di prevenzione e di cura nei reparti e che ha ridotto considerevolmente le risorse (medici, specialisti, infermieri), dirottandole altrove. “È giunto il momento di cambiare rotta – afferma il professor Battaglia – dobbiamo recuperare il tempo perduto, perché ne abbiamo perso veramente tanto.

A nome di tutti i malati oncologici mi rivolgo in modo polemico al ministro Speranza e al nostro rappresentante della sanità ligure, il presidente Toti, per dire che forse sarebbe opportuno chiarirci mettendo non solo in visione per i cittadini le statistiche del Covid, ma anche quelle relative alle patologie oncologiche, perché questi dati ci aprirebbero gli occhi su quello che sta accadendo veramente. Parliamo, per il tumore maligno, di circa 377mila nuovi casi l’anno, circa 180mila morti. Se traducete questi numeri abbiamo il bollettino peggiore che potremmo avere, oltre a quello della pandemia. Significano più di mille casi al giorno di nuovi cancri in Italia e circa 500 morti al giorno per cancro. Stiamo parlando di una malattia che è seconda solo alle malattie cardiovascolari, come numero di casi.

Per il tumore non c’è vaccinazione, c’è solo prevenzione primaria e secondaria. Come presidente della Lilt l’invito è di mettere in atto le risorse per recuperare questo tempo. Leggo poi che ci sono dei possibili recuperi di risorse perché alcuni hub vaccinali vengono affidati ai privati: bene, allora queste risorse recuperiamole e riportiamo l’attività in molti reparti che ormai sono chiusi”.