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Nell’arco di pochi giorni gli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ventimiglia sono intervenuti in ben tre gravi episodi di violenza domestica attivando con urgenza la cosiddetta “procedura codice rosso” ed eseguendo tre misure cautelari emesse dall’Autorità Giudiziaria sulla base dei rapporti che la Polizia di Stato aveva inoltrato alla Procura della Repubblica.

A Vallecrosia un uomo che per mesi aveva ripetutamente perseguitato la madre con minacce, ingiurie percosse ed estorto quotidianamente denaro alla vittima per soddisfare i suoi vizi, è stato indagato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia ed estorsione.

Ieri il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Imperia, su richiesta della procura della Repubblica, ha emesso l’ordinanza di misura cautelare che gli investigatori della Polizia di Stato hanno immediatamente eseguito, sottoponendo il 33enne all’allontanamento immediato dall’abitazione familiare e al divieto di avvicinamento alla vittima.

Solo pochi giorni prima, a Ventimiglia, un 50enne infliggeva continui maltrattamenti fisici e psicologici alla convivente e instaurava, di fatto, un rapporto basato su una continua e vessatoria prevaricazione, impedendo alla partner di intrattenere normali rapporti sociali di amicizia e infliggendole frequentemente schiaffi e percosse, anche in presenza della figlia minorenne.

Gli agenti della Polizia di Stato lo hanno indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia e, pochi giorni dopo, hanno dato applicazione alla misura cautelare decisa dal Giudice del Tribunale di Imperia, su input di quella Procura della Repubblica, sottoponendolo all’allontanamento immediato dall’abitazione in cui aveva realizzato la convivenza e al divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi familiari, anch’essi parti offese dal reato.

È accaduto a Ventimiglia anche il terzo caso che ha riguardato un giovane di nazionalità francese che aveva causato gravi lesioni alla sua partner facendo scattare la denuncia dei suoi comportamenti violenti ed aggressivi.

I poliziotti hanno così potuto verificare che gli atti persecutori erano in corso da alcuni mesi e che la vittima, come purtroppo spesso accade, aveva sopportato ben oltre il lecito gli atteggiamenti possessivi, le minacce e le aggressioni via via più violente del convivente.

Gli investigatori hanno indagato il trentenne transalpino per i reati di lesioni dolose e ingiurie e hanno formulato alla Procura della Repubblica una motivata richiesta di misura cautelare nei suoi confronti. Anche in questo caso il G.I.P. del Tribunale ha ravvisato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza riscontrati dalla Polizia di Stato ed ha emesso un’ordinanza che ha consentito agli agenti di sottoporre il responsabile dei reati all’allontanamento dall’abitazione condivisa con la vittima e al divieto permanente di avvicinarla.

La Legge n. 69 del 2019, comunemente definita codice rosso, ha perfezionato i meccanismi di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere e accelerato l’instaurazione e la progressione del procedimento penale.

Per ciascuno dei tre uomini indagati l’eventuale inottemperanza delle prescrizioni attualmente imposte comporterà un ulteriore inasprimento delle misure già applicate che può condurre rapidamente anche alla custodia cautelare in carcere.

Anche alla luce delle conseguenze derivanti dalla situazione emergenziale della pandemia da covid-19 la Questura di Imperia ha incentivato un innalzamento della soglia di attenzione e dell’efficacia degli interventi al fine di intercettare qualunque segnale di disagio da parte delle cosiddette “fasce deboli”.