paolo auricchia - Guillermo Cuadra Fernández

Durante la partita tra il Betis di Siviglia e l’Athletic Bilbao, la guardalinee Guadalupe Porras Ayuso, assistente dell’arbitro Guillermo Cuadra Fernández, ha subito un brutto incidente che ha attirato l’attenzione mondiale. Mentre seguiva un’azione in campo, è andata a sbattere contro un cameraman, riportando una ferita al viso. La scena è stata ripresa dalle telecamere e ha fatto rapidamente il giro del mondo, finendo sui principali quotidiani sportivi internazionali e sui profili Instagram del settore.

Secondo quanto riportato dai media spagnoli, subito dopo l’incidente, l’arbitro Fernández ha ammonito il cameraman, accusandolo di essersi avvicinato troppo all’area dell’azione e di aver continuato a riprendere la scena imperterrito dopo l’incidente.

Anche la Gazzetta dello Sport ha pubblicato la foto di Porras ferita, suscitando decine di commenti sessisti. Alcuni commenti hanno addirittura suggerito che Porras avrebbe dovuto “andare a cucinare ai bambini a casa” anziché lavorare sul campo. Questi attacchi sessisti hanno suscitato indignazione, con molti utenti che hanno chiesto la rimozione dei commenti, definendoli retrogradi e intrisi di machismo.

A far ancora più discutere è l’ennesimo commento sessista rivolto alla guardalinee diventato virale del preside del liceo Vieusseux di Imperia, Paolo Auricchia, che ha scritto: “Sì vabbè…. però oggettivamente se fosse stata in cucina a preparare tagliatelle (cosa degnissima, che con ogni probabilità non sa fare), non si sarebbe fatta male tesoro”.

“Pesante, molto pesante”, a dichiararlo dopo il messaggio del preside è Laura Amoretti in qualità di consigliera di Parità della Regione Liguria. “Scritto anche in una tempistica ancor più stonata: nella settimana in cui si celebra, non tanto la festa, ma il percorso dell’emancipazione femminile. Ma ancor più stonato è il fatto che chi scrive è un dirigente scolastico, l’attuale dirigente scolastico proprio di un importante liceo imperiese, per inciso, lo stesso che io e i miei figli abbiamo frequentato”. 

“Il mio primo impulso, molta rabbia a cui segue delusione per poi finire nella tristezza”, continua Amoretti. “Triste ripensare al prof. Paolo Auricchia, seduto ad assistere in prima fila quale ‘preside’ del liceo Vieusseux di Imperia, proprio lo scorso venerdì 8 marzo, all’evento ‘Pillole di Emancipazione: parole e musica’, evento sull’emancipazione femminile dal mondo classico ad oggi e nella canzone italiana; argomenti trattati proprio dai suoi studenti, le ragazze e i ragazzi del liceo Vieusseux. Leggo e rileggo allibita, perché quello stesso dirigente scolastico, oggi protagonista negativo sui social, era seduto a promuovere la parità di genere accanto a quelle stesse insegnanti che, per il liceo Vieusseux, hanno progettato e costruito l’iniziativa. Allora chiedo al dirigente scolastico Paolo Auricchia di porgere esplicite e formali scuse a tutte le ragazze iscritte al liceo Vieusseux, e alle loro e ai loro insegnanti, che con capacità e competenza sanno dare vita alla cultura per la parità di genere”. 

“Chieda scusa a loro e a tutte le donne che ogni giorno rivendicano il valore delle proprie capacità e competenze, a tutti gli uomini che rispettano il valore dell’essere diversi e diverse e non per ultimo, alle istituzioni che lavorano per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Infine rivolgo, da donna, un appello a tutti gli uomini: insegnate agli uomini, che rimangono ancora ancorati ad una cultura anacronistica e svilente del genere umano, che insieme, donne e uomini, possiamo, possiamo rendere più ricca la nostra società”, termina la consigliera regionale, a cui fa eco il presidente della sezione Arbitri di Imperia, Alessandro Savioli.

“Ritengo vergognoso, fuori luogo e tempo il commento pubblico del preside Auricchia”, commenta Savioli. “Il dott. Auricchia dovrebbe chiedere immediatamente scusa al mondo femminile e non solo soprattutto per il ruolo che ricopre. Imbarazzante che un uomo di esperienza possa esprimersi in questi termini anche alla luce di quello che viviamo ogni giorno. Non ha offeso solo il mondo del calcio e le donne ma tutti gli uomini che le rispettano indistintamente 365 gg all’anno. Le prime scuse dovrebbero essere rivolte alle studentesse che rappresenta”.