È in programma il 20, 21 e 22 ottobre la 45a edizione della Rassegna della Canzone d’autore (Premio Tenco 2022) che si svolgerà presso il Teatro Ariston e le più belle location di Sanremo.

Un’edizione dedicata al 50^ anniversario dalla fondazione del Club Tenco che nasce a Sanremo dall’idea dello straordinario Amilcare Rambaldi e da un gruppo di appassionati per promuovere e sostenere la cosiddetta “canzone d’autore”. E, come da statuto, “Lo scopo del Club è quello di riunire tutti coloro che, raccogliendo il messaggio di Luigi Tenco, si propongono di valorizzare la canzone d’autore, ricercando anche nella musica leggera dignità artistica e poetico realismo”. Fra le molte iniziative del Club (libri, dischi, rassegne in tutta Italia, incontri), la prima a nascere è la “Rassegna della canzone d’autore (Premio Tenco).  

In questo anno così speciale molti gli appuntamenti, spettacoli, mostre, presentazioni e tavole rotonde in alcuni dei luoghi più belli della città dal pomeriggio a notte fonda: la sede del Club Tenco (ex stazione), l’ex chiesa Santa Brigida e il Teatro Ariston.

TEMA E PROGRAMMA «Un Premio Tenco che riflette sui suoi “primi” 50 anni di vita. Una celebrazione, si penserà. Una celebrazione con tanto di festeggiamenti per i successi raccolti. In parte è così, ma solo in parte – commenta il Presidente Sergio Staino -. E’ soprattutto una lettura non facile su quanto e su come sia cambiata l’idea stessa della canzone d’autore e in quante sfaccettature si sia moltiplicata». (*l’intervento completo è in cartella stampa).

“Il cinquantesimo anno del Club Tenco è un anno speciale che non sarà solo il vedere da uno specchietto retrovisore – promette il Direttore Artistico Sergio Secondiano Sacchi– ma un guardare anche al futuro. Si è trattato di toccare nel programma quei “passaggi di testimone”, quelle tappe fondamentali che hanno caratterizzato la storia del Club come il passaggio di Piero Ciampi al Tenco e la proiezione del film Bella Ciao: non dimentichiamoci di Rambaldi che è stato un partigiano. Ma anche il rapporto stretto tra Amilcare e Barcellona. Anche i Premi Tenco di quest’anno sono stati assegnati proprio a personaggi che hanno segnato la vita del Tenco e che in qualche modo ne hanno toccato l’anima”.

Ad anticipare la Rassegna, mercoledì 19 ottobre, sarà una giornata dedicata al Club con un focus sul suo eccezionale fondatore Amilcare Rambaldi che parte già dalla mattina con una masterclass con Morgan, dal titolo “Le canzoni su cui è nato il Club Tenco”, quindi  la proiezione pomeridiana del film “Bella Ciao” con Emanuele Felice, per concludersi con una serata musicale dal titolo “Casa Rambaldi” con molti artisti italiani e catalani in quell’interscambio culturale di cui Rambaldi è sempre stato promotore. Parteciperanno tra gli altri Morgan, Joan Isaac, Max Manfredi, Roger Mas e l’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Gli artisti italiani canteranno in catalano e viceversa.

Oltre agli appuntamenti pomeridiani annunciati di seguito, durante le tre serate (20, 21 e 22 ottobre), sul palco dell’Ariston si avvicenderanno i dieci Premi Tenco 2022. In questa edizione, tra i premiati: Alice, Claudio Baglioni, Gualtiero Bertelli, Angelo Branduardi, Fabio Concato e Giorgio Conte per gli artisti italianimentre i Premi Tenco internazionali sono andati al cantautore e attore francese Bénabar, al rocker americano Michael McDermott e al rocker russo Jurij Ševčuk. All’autore Giancarlo Governi il riconoscimento come operatore culturale.

Non mancheranno le performance dei vincitori delle Targhe Tenco 2022Marracash (Miglior album dell’anno con “Noi, loro, gli altri”), Ditonellapiaga (Miglior Opera prima per “Camouflage”), Simona Molinari (Miglior Interprete per “Petali”), gli ‘A67 (Miglior Album in dialetto per “Jastemma”) e sarà presente il produttore Ferdinando Arnò (Miglior album a progetto per “The Gathering”) che ritirerà la targa. Sul palco salirà anche Madame, vincitrice lo scorso anno della doppia Targa Tenco 2021 (Opera prima e Miglior Canzone), impossibilitata a esserci in quell’occasione. Non riuscirà, invece, ad essere presente Elisa, che si è aggiudicata assieme a Davide Petrella la targa Miglior Canzone con “O forse sei tu”, perché impegnata nel suo tour europeo.

A condurre le tre serate saranno lo storico presentatore Antonio Silva e Morgan.

Come da tradizione sul palco dell’Ariston saliranno emergenti selezionati tra i partecipanti del Tenco Ascolta (la serie di live organizzati dal Club Tenco in giro per l’Italia, durante i quali vengono invitati ad esibirsi i cantautori ritenuti più interessanti tra gli emergenti o già presenti sulla scena italiana): quest’anno le Djelem Do Mar.

Si esibiranno inoltre Erica Mou, Pino Marino e Olden.

Tra gli appuntamenti pomeridiani all’ex chiesa Santa Brigida, in collaborazione con Pigna Mon Amour, ci saranno Alessia Arena & Chiara Riondino protagoniste di “Piero è passato di qui (le canzoni di Piero Ciampi)” accompagnate da Franco Fabbrini, Valerio Perla, Diego Perugini, Luca Ravagni e il quartetto d’archi dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, uno spettacolo intero di Gualtiero Bertelli e uno di Eileene Rose sui Premi Tenco nordamericani. Non mancheranno gli appuntamenti pomeridiani nella sede del Club il giovedì e il sabato.

Nel programma anche una tavola rotonda dal titolo “Un’idea di cinquant’anni fa” condotta dal giornalista Fausto Pellegrini con Gino Castaldo, Dori Ghezzi, Giancarlo Governi, nonché Sergio Secondiano Sacchi, Stefano Senardi e Antonio Silva del direttivo del Club. La parte musicale sarà affidata a Joan Isaac che sarà accompagnato da Daniele Caldarini.

Da sempre il Club Tenco si occupa di musica e immagini e quest’anno lo farà anche con la straordinaria mostra “Arte a 33 giri” di Vincenzo Sanfo dedicata alle cover art di tutto il mondo realizzate esclusivamente dai pittori: da MatisseMiròBasquiatDubuffet e Beuys e molti altri. Si potranno vedere, tra le 150 esposte, anche molte opere (non solo quindi quelle più conosciute) create da Andy Warhol.

La Rassegna della Canzone d’autore (Premio Tenco) è l’occasione in cui vengono consegnati sia i Premi Tenco (alla carriera) che le Targhe Tenco (scelte da una giuria composta da oltre 200 tra giornalisti ed esperti musicali) e alla quale vengono invitati i nomi più interessanti della canzone d’autore nazionali ed internazionali.

Nel corso degli anni la Rassegna ha acquisito sempre più prestigio per le proposte e contenuti culturali e per la qualità dei nomi presenti con esibizioni esclusive e jam session assolutamente inedite. La rassegna è anche un’occasione di incontro e di amicizia fra artisti e operatori della musica per confrontarsi, discutere e stringere piacevoli rapporti umani durante tre giorni e tre notti di attività a tempo pieno.

Sono stati protagonisti, tra gli altri, alla Rassegna della canzone d’autore (Premio Tenco): Fabrizio De André, Giorgio Gaber, Paolo Conte, Gino Paoli, Lucio Dalla, Roberto Vecchioni, Franco Battiato, Ivan Graziani, Roberto Benigni, Renato Carosone, Pierangelo Bertoli, Pino Daniele, Jovanotti. E ancora: da Joni Mitchell a Tom Waits, da Antonio Carlos Jobim a Lluis Llach, da Patti Smith a Caetano Veloso, a Nick Cave, grandi artisti stranieri hanno reso il palcoscenico della Rassegna, nel corso di dei quarantacinque anni, una fra le più prestigiose ribalte internazionali.

Alice, Claudio Baglioni, Bénabar, Gualtiero Bertelli, Angelo Branduardi, Fabio Concato, Giorgio Conte, Giancarlo Governi (operatore culturale), Michael McDermott e Jurij Ševčuk sono i vincitori del Premio Tenco 2022, il riconoscimento assegnato dal 1974 alla carriera degli artisti che hanno apportato un contributo significativo alla canzone d’autore mondiale. Le tipologie del premio sono due: per cantautori e per operatori culturali. 

In questo anno particolare in cui ricorre il cinquantennale dalla fondazione del Club Tenco ne sono stati assegnati ben dieci.  Le tipologie del premio sono due: per cantautori e per operatori culturali. 

LE MOTIVAZIONI DEI PREMI TENCO 2022

ALICE

L’incontro con Franco Battiato ha decisamente segnato la sua carriera. Le collaborazioni con lui (e con il suo entourage) hanno prodotto canzoni rimaste nella memoria musicale italiana e, soprattutto, tedesca: in Germania ha conosciuto infatti un enorme successo, probabilmente superiore a quello riscontrato in patria. La sua frequentazione della migliore canzone d’autore italiana è stata costantemente dimostrata dalle interpretazioni di brani di De André, De Gregori, Guccini, Gaber, Fossati e del duo Battisti-Panella. Una serie di collaborazioni che l’hanno meritatamente portata all’assegnazione di questo Premio Tenco.

CLAUDIO BAGLIONI

Di raffinata scrittura musicale, Claudio Baglioni, sin dalla fine degli anni Sessanta ricerca attraverso la canzone quell’attimo di eterno che tramite l’arte sappia descrivere la vita, per “battere il tempo a tempo di musica”. Ha cantato le storie minime che sono di tutti e i grandi temi dell’uomo, quando con la sua Trilogia dei colori ha cercato risposte a domande universali. Suo il disco italiano più venduto di sempre (La vita è adesso), sua la canzone del secolo (Questo piccolo grande amore), e una ricerca continua nei live, fino all’evento totale al Teatro dell’Opera di Roma. Suo il ponte umano costruito con O’Scia, a Lampedusa, lì dove serve essere presenti, dove la musica si fa canto, fiato, afflato, reale mano tesa verso l’altro.

BÉNABAR

Brillante artista della “nouvelle chanson française”, ha cantato e continua a cantare, con sensibilità e leggerezza, il disagio di tutte le età e di tutte le origini: da quello adolescenziale ai mali del mondo prodotti dall’effetto farfalla, per cui se il grande finanziere prende un raffreddore è l’operaio che tossisce. Ma ha anche cantato e canta, con grande trasporto, energia e ironia, l’amicizia, l’allegria e la gioia di vivere. Nonché la sottile e inclusiva arte di essere francesi. Lui, figlio di madre italiana. Chapeau.

GUALTIERO BERTELLI

Con la chiusura di industrie e di cantieri, negli anni ’60 la classe operaia veneziana spariva dal centro storico e a poco a poco la città si trasformava in un suk per il turismo più selvaggio. In italiano, e soprattutto in dialetto, Gualtiero Bertelli è stato, ed è ancora, il cantore di questa metamorfosi con canzoni di lotta e con storie di ordinaria e proletaria vita quotidiana tra acqua alta, disoccupazione, condizionamenti culturali e religiosi. Quasi a mostrarci come le sue “barche de carta” della fantasia siano state, purtroppo, solo le navi-grattacielo entrate in laguna.

ANGELO BRANDUARDI

Arrivato al Tenco ’74 come giovane promessa della canzone italiana, nei dopo-spettacolo e con l’allora inedita Confessioni di un malandrino mostrò subito di essere già molto più di una realtà. E, primo cantautore a trionfare anche al di fuori dei confini nazionali, nel giro di pochi anni, aveva già conquistato l’intera Europa. Ha evidenziato Il suo profilo internazionale musicando, con grande sensibilità, trovatori medioevali, testi tradizionali yiddish, Dante, Francesco d’Assisi, Esenin, Vysotskij, Yeats, Shakespeare, Che Guevara, nonché tanta poesia anonima asiatica e africana e americana.

FABIO CONCATO

Negli anni Trenta il “filone dell’allegria” era composto da canzoni stilisticamente derivate dal jazz, musicalmente raffinate e caratterizzate da testi agili e smagati. Venne osteggiato dal regime, ma guadagnò progressivamente il favore popolare. Negli anni Settanta e Ottanta, le canzoni di Fabio Concato hanno cominciato a rappresentare una versione aggiornata di quel genere. Fortunatamente nessun regime culturale ha potuto emarginarle.

GIORGIO CONTE

Da Fellini a Pupi Avati, tanti registi italiani hanno dimostrato come sia possibile cantare la nostra provincia senza risultare provinciali, ma con uno sguardo internazionale. Felinamente sornione, Giorgio Conte si è dapprima imposto come autore di canzoni che, pur essendo destinate ad altri interpreti, erano caratterizzate da un microcosmo narrativo del tutto originale. Con l’aggiunta della propria voce ha conferito a questo repertorio un’inconfondibile dimensione poetica, raggiungendo un pubblico europeo particolarmente sensibile a tanti valori ambientali non eclatanti.

GIANCARLO GOVERNI

Appassionato di spettacolo in tutte le sue forme, come giornalista e autore televisivo ha svolto un continuo apostolato di ogni attività di cui si è interessato il Tenco: la canzone d’autore, la canzone popolare, il fumetto. Ha fondato e diretto la collana folk della Fonit Cetra, ha curato speciali televisivi su tutti i principali cantautori, ha dato vita con Guido De Maria a Gulp! e a Supergulp! Ma, soprattutto, come capostruttura ha portato nel 1976 la RAI al Tenco facendo in modo che le trasmissioni sulla Rassegna facessero parte dei palinsesti nazionali. Non solo, ma dando anche un suggerimento ad Amilcare Rambaldi: “fidati, prendi questo giovane sconosciuto, è il Sordi di domani”. Quel giovane si chiamava Roberto Benigni.

MICHAEL MCDERMOTT

Se scegli di fare la rock-star potresti non avere vita facile, anche se un maestro di best-seller come Stephen King dice di te che sei “forse il più grande talento del rock and roll da scoprire degli ultimi vent’anni”. Come tale si segnala subito, all’inizio degli anni ’90, ma le complicazioni esistenziali sono in agguato: droga, alcool, vita notturna vagabonda per il St. Paul’s Boulevard della natale Chicago. Poi un lento e faticoso reinserimento e il ritorno a una dimensione artistica che conferma il giudizio di Stephen King. Venticinque album in cui racconta sé stesso, la sua famiglia e le persone che hanno attraversato la sua vita, di cui proprio St. Paul’s Boulevard è la testimonianza più recente.

JURIJ ŠEVČUK

“Io, Jurij Ševčuk, sono sempre stato contro le guerre, in qualunque Paese e in qualunque momento”. La lettera di “giustificazione” che Jurij Ševčuk ha inviato al tribunale che lo ha accusato, e condannato, per aver denunciato l’invasione dell’Ucraina durante un concerto, riassume in poche ed essenziali parole il suo credo umano e artistico. “Non sparare” è una delle sue canzoni più famose, per la quale era stato perseguitato ancora dal regime comunista di Brezhnev, che ha cantato ai soldati russi mandati in Afghanistan, in Cecenia, in Georgia, in Siria, nel Donbass. La storia sovietica e russa negli ultimi quarant’anni ha compiuto giravolte violente, e una delle poche costanti è stata la voce di Jurij Ševčuk, che ha denunciato la brutalità delle guerre, l’ingiustizia delle rivoluzioni, lo squallore della dittatura. Un esempio di coerenza e coraggio, una voce che ha assorbito e trasmesso il messaggio più libertario e ribelle del rock e la profondità e il dolore più intenso della tradizione della poesia russa, Jurij Ševčuk è una leggenda vivente per quattro generazioni di russi, l’uomo che alla domanda del presidente Putin “Ma lei chi è?” ha risposto semplicemente: “Sono Yura, un musicista”.

I Premi Tenco verranno consegnati nel corso della Rassegna della Canzone d’autore (Premio Tenco 2022) il 20, 21 e 22 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo.