video
play-rounded-outline
03:30

Inizierà ufficialmente mercoledì 22 giugno l’esame di maturità 2022. Il terzo in epoca covid-19, il terzo diverso in tre anni. Già perché il maxicolloquio orale con tesina a opera dello studente è già un ricordo, sostituito dal ritorno delle prove scritte e del ‘classico’ orale pluridisciplinare.

Non vi è insomma continuità per l’esame che, da sempre, rappresenta un crocevia fondamentale nel nostro Paese. Un nuovo cambio che da un lato rischia di destabilizzare i ragazzi e dall’altro non aiuta certamente gli addetti ai lavori ‘costretti’ ad adeguarsi a regole e punteggi che variano di anno in anno lasciando spesso da parte il giudizio sul percorso e sulla reale maturità raggiunta dagli alunni.

“Ci sono modifiche sia per quanto riguarda i punteggi sia per le prove d’esame con il ritorno degli scritti – spiega il dirigente scolastico del liceo Vieusseux di Imperia Paolo Auricchia al nostro giornale. Noi, le scuole, e anche gli alunni si adeguano. Ogni nuova generazione è tenuta a farlo. Chiaramente questi cambiamenti incessanti creano un po’ di confusione e francamente lasciano un po’ perplessi. Parliamo di un rito di passaggio che dovrebbe avere la sua tradizione e le sue regole consolidate, invece ogni anno cambiano. Sembra un esame fatto con il bilancino, una somma di punteggi modificati anch’essi. Le prove saranno una ministeriale e l’altra preparata dagli istituti con valore diverso per una 15 punti, per l’altra 10. Il credito scolastico che l’anno scorso valeva 60 punti, quello prima 40 quest’anno varrà 50. Viene da chiedersi se sia proprio necessario cambiare le regole in questo modo per fare un esame credibile e affidabile? Non credo, onestamente”.

Auricchia era stato tra coloro che auspicavano il consolidamento della formula con il solo orale: “Sì – dice il preside. Secondo me l’orale come punto di riferimento della maturità e come possibilità di espressione della stessa, intesa in maniera più globale, era un qualcosa di positivo, si ritorna invece a un sistema di pesi e somme che non mi trova molto d’accordo”.

Questi i punteggi stabili: 50 punti di credito per il triennio, 15 per la prima prova, 10 per la seconda, 25 per il colloquio orale. Ci sono poi 5 punti bonus, modalità anche questa discutibile e simile a quella di un noto programma televisivo, assegnabili però esclusivamente a chi abbia ottenuto 50 crediti nel triennio e almeno 30 punti nelle tre prove sopraelencate.