video
play-rounded-outline
05:08

Ci sono più di 30 gradi, il sole è ustionante, si rischiano i colpi di calore. Eppure non si rinuncia a fare un giro nel mercato ambulante del martedì a Sanremo dove alcuni corridoi tra le file dei banchi sono coperti con una rete plastificata che crea un po’ d’ombra, quel che serve per una sosta davanti alla merce esposta senza il pericolo di insolazioni.

Non ci sarà il pienone ma gente ce n’è parecchia in piazza Eroi Sanremesi a zonzo tra le bancarelle, alcune delle quali prese d’assalto, altre decisamente meno.

“Forse oggi fa davvero troppo caldo e sembra che la gente faccia fatica a muoversi e venire a girare tra i banchi preferendo andarsene su una spiaggia” dice Fabrizio Sorgi presidente provinciale della Fiva – Federazione Italiana Venditori Ambulanti.

“Siamo comunque contenti perché un po’ di movimento c’è pur con qualche nube all’orizzonte rappresentata dalle ‘varianti’ che speriamo si possano allontanare con la campagna vaccinale. Non voglio neppure immaginare il ritorno ad un autunno come quello scorso, spero che questo piccolo ritorno alla normalità sia duraturo”.

“Affari? Di sicuro c’è un incremento delle presenze al quale però non corrisponde un aumento degli incassi, anzi rispetto all’estate scorsa post-lockdown quando eravamo andati vicini agli incassi pre Covid, oggi il calo è evidente. Questi sono gli effetti della crisi economica causata dalla pandemia che ha colpito moltissime famiglie le cui priorità sono il cibo e al massimo una pizza ogni tanto”.

“E’ vero che siamo in periodo di saldi – dice Sorgi – ma per noi ambulanti non cambia molto, noi i saldi li facciamo tutto l’anno con i prezzi che pratichiamo sui banchi, qualche sconto in più lo facciamo anche noi ma sono meno attrattivi di un negozio. Molti di noi per incassare hanno praticato sin da subito prezzi con margini ridotti all’osso e più che parlare di saldi qui noi parliamo di sopravvivenza”.

Qualche ambulante sembra rimpiangere la location sul Lungomare delle Nazioni: “Quella è stata una scelta momentanea che ci ha permesso di ripartire – ricorda – questa però è la nostra collocazione naturale. Forse qualcuno rimpiange i buoni affari che si fecero l’anno scorso vicino al mare e oggi con questa caldissima giornata chi può se ne sta all’ombra o in spiaggia. Io dico sempre che in quarant’anni di lavoro non ho mai fatto un giorno con l’aria condizionata o con il riscaldamento”.

“La nostra categoria è comunque in grande difficoltà ed anche in un momento molto delicato con il rinnovo delle concessioni. Quei colleghi più vicini alla pensione stanno decidendo di restituire le licenze e abbandonare questa attività. Qualche aiuto dallo Stato è anche arrivato, con il Governo Draghi un po’ più puntuali ma il futuro è incerto a causa soprattutto della fetta sempre più grande di mercato che è passata al commercio online

“L’altro nostro grosso problema – conclude Fabrizio Sorgi – è quello del calo dei turisti di prossimità, cioè piemontesi e lombardi che in parte ci schivano a causa dell’insostenibile situazione sull’autostrada con più ore trascorse in coda che in spiaggia”.