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Miracolo, sogno, fantasia? No, realtà. A Taggia ieri sera la storia ha bussato al Consiglio comunale convocato per decisioni epocali, iniziare a risolvere il primario, assurdo, inumano, non più tollerato, disastroso problema della sanità pubblica ed il sindaco Mario Conio le ha aperto la porta. Come avevamo sottolineato e pubblicato una decina di ore prima ha prevalso l’antica saggezza del “non si può recuperare il tempo perduto, ma si può smettere di perdere tempo”. Visto che il mondo è cambiato, che tutto, nel bene e nel male viaggia ormai a velocità pazzesche, che appena uno si sveglia al mattino, apre gli occhi ed è già domani, al vecchio adagio sopra citato “ma si può smettere di perdere tempo” è opportuno e doveroso aggiornare in “ma si deve smettere di…”. Si è già perso troppo tempo, si sono versate già troppe lacrime.

Al consiglio comunale hanno presenziato tecnici della sanità ed il direttore dell’Asl1, il dottor Filippo Maria Stucchi, che hanno illustrato i 2 progetti del Nuovo Ospedale Unico Provinciale nella Piana di Taggia. Una struttura modernissima, tecnologica, dotata di medici, professori, specialisti, infermieri, assistenti, personale altamente preparati, qualificati, con oltre 600 posti letti, circa 2.000 utenti e personale, assistenza, giardini, parcheggi, verde, una superficie per l’atterraggio di elicotteri di pronto soccorso. Servizi e strutture di ogni genere di prima qualità in una zona baricentrica per quanto riguarda i 66 Comuni della provincia di Imperia, tra Ventimiglia, Sanremo, Porto Maurizio, Oneglia, Diano, Cervo, le vallate, l’entroterra, Pigna, Nava, Monesi, Triora. Un centro ospedaliero confinante poi con servizi e strutture di collegamento primari come stazione ferroviaria, autostrada, Aurelia bis. Costi? 400-500 milioni di euro. L’Inail ha già stanziato 370 milioni. L’Asl1 ha poi importanti proprietà che potrebbe vendere come Villa Spinola, ex ospedale elioterapico fronte mare, a Bussana (Sanremo). 

Il consiglio comunale di Taggia ieri, poco prima di mezzanotte, ha approvato la variante al Piano Urbanistico (Puc) a grande maggioranza: 12 voti a favore, compatta la lista civica “Insieme”, del sindaco Mario Conio. I 4 consiglieri di opposizione (Progettiamo il futuro) del leader Gabriele Cascino, hanno votato 2 contrari, 2 astenuti. La minoranza praticamente ha fatto un’opposizione minima, favorevoli all’Ospedale Unico Provinciale, ma critici sulla scelta del luogo e sul poco tempo avuto per analizzare quella scelta, le alternative, studiare, capire gli elaborati tecnici, opportunità, scarsi coinvolgimenti, evitare possibili ricorsi di proprietari di terreni e beni che dovranno essere espropriati per interesse pubblico. Avrebbero preferito in sostanza un rinvio. Cascino ha contestato la scelta, a nord della stazione ferroviaria. Preferiva quella a sud. Il sindaco ha respinto l’accusa di “aver parlato dell’ospedale da poco tempo. Non è corretto. Questo gruppo amministrativo ne discute dal 2017”. Conio ha anche ricordato a Cascino che quando anni prima ricopriva l’importante carica di assessore regionale (settore lavori pubblici) aveva “già approvato la stessa scelta fatta dall’attuale maggioranza comunale: fare la nuova struttura ospedaliera a nord della stazione ferroviaria, non a sud. Perchè questo cambiamento?” Dopo l’intervento del consigliere Ceresola e prima del voto sulla variante al Puc il sindaco ha chiesto all’intero consiglio unità, lavorare e collaborare insieme, maggioranza ed opposizione, all’importante, storica realizzazione dell’Ospedale Unico Provinciale. La mano tesa è stata rifiutata. Giusto? Sbagliato?

Chi ama Star Wars, creato da George Lucas, la saga di Guerre Stellari ricorderà la frase “fare o non fare, non esiste provare” pronunciata nel quinto episodio “L’impero colpisce ancora”. Se la si associa all’emergenza sanitaria che l’Italia, noi, il mondo intero stiamo vivendo da anni, unitamente alla crisi economica costantemente in agguato nessuno può permettersi di puntare a nuovi rinvii, non fare, non decidere. Occorre fare, bisogna fare presto e bene. Con massima serietà, capacità. Basta stalli provocati da una burocrazia infame. I decreti attuativi devono essere resi immediatamente utilizzabili, soprattutto quando si tratta di sanità, curare, salvare vite umane. Lavorare bene, con onestà sotto ogni profilo. E chi sgarra, consapevolmente, paga. 

In allegato: la scheda catastale con l’area individuata per il progetto, la relazione geologica e la presentazione dell’analisi preliminare.

Le interviste complete a Mario Conio, Giancarlo Ceresola, Gabriele Cascino, Davide Caldani e Giuseppe Federico nel video servizio a inizio articolo.