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L’imponente dispositivo messo in campo dalla Questura di Imperia su tutto il territorio provinciale per verificare il rispetto delle norme in materia di contrasto alla diffusione del Covid-19 ha dato i suoi frutti, consentendo al personale della Polizia di Stato di Imperia di scoprire, tra l’altro, un vero e proprio arsenale di armi ed arrestare M.M., di origini calabresi, da tempo di stanza a Taggia.

I poliziotti della Squadra Mobile, impiegati insieme ai colleghi in divisa nel controllare le persone “in giro” senza un valido motivo, notavano due persone giungere nei pressi dell’abitazione del noto pregiudicato M.M., uscendone poco dopo; mentre uno dei due saliva su un’autovettura e si allontanava in una direzione, l’altro, appiedato, correva in direzione opposta. L’atteggiamento ed il contesto in cui era stato posto in essere insospettivano gli investigatori, che chiedevano ai colleghi della Volante del Commissariato di Sanremo di intercettare l’autovettura e controllarne il conducente.

I poliziotti trovavano nell’auto appena fermata 4 buste di marijuana, del peso totale di circa 700 grammi ed arrestavano il conducente, M.R., sanremese di 47 anni, conducendolo poi nel carcere di Sanremo.

Nel frattempo, l’altro “sospetto”, dopo essere tornato nell’abitazione del pregiudicato, se ne era di nuovo allontanato velocemente, in compagnia di un altro giovane. Entrambi venivano fermati e controllati e, non potendo giustificare validamente il loro “vagare” per il centro cittadino, venivano anch’essi sanzionati per violazione dell’art. 650 c.p. in relazione all’art. 4 comma 3 del D.P.C.M. dell’8 marzo 2020, norma già contestata anche all’acquirente della marijuana.

La dinamica dei fatti faceva ritenere che il giovane potesse aver avvisato il “fornitore”, quindi, per evitare che questi potesse disfarsi di altra sostanza stupefacente, i poliziotti facevano irruzione nell’abitazione.

Lì rinvenivano, occultata nel grembiule da cucina indossato dalla madre del pregiudicato, una chiave, che si scopriva dare accesso ad uno scantinato, all’interno dello stesso stabile, ove veniva rinvenuto un vero e proprio arsenale di armi, oltre ad altra droga (circa 3 kg, tra marijuana e – in piccola parte – hashish) e materiale per il confezionamento.

Con grande sorpresa, in numerose scatole di polistirolo venivano conservate contenenti armi lunghe e corte, munizionamenti di vario calibro, esplosivi, sostanze stupefacenti , armi “bianche”, titoli di credito, ingente denaro contante in valuta italiana ed estera, maschere in lattice, parrucche e baffi per travisamenti nonché documentazione utile alle indagini.

Ciò che maggiormente “colpiva” gli investigatori era il quantitativo e la tipologia delle armi ed esplosivi sequestrati: pistole mitragliatrici con relativi caricatori riforniti, 2 fucili a pompa, addirittura un lanciarazzi pronto all’uso, un fucile a canne mozze con due cartucce in canna, un fucile mitragliatore completo di due caricatori e un silenziatore, 3 pistole “a penna” monocolpo; varie pistole e revolver col colpo in canna, numeroso e vario munizionamento, nonché due bombe a mano, una di fabbricazione italiana e l’altra Jugoslava, 2 manufatti di fattura artigianale contenenti presumibilmente materiale pirotecnico con fuoriuscita di spezzone di miccia a lenta combustione, 2 detonatori a miccia ed 1 spezzone di miccia a lenta combustione.

M.M. veniva arrestato ed associato alla Casa Circondariale di Imperia, in attesa dell’udienza di convalida, mentre la madre denunciata in stato di libertà per concorso nelle attività illecite del figlio. Anche il giovane che si ritiene abbia fatto da “staffetta” veniva denunciato per concorso nella detenzione a fini di spaccio di stupefacente.

Nella mattinata odierna sono attese le convalide degli arresti.