Situazione covid scuole Taggia
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03:33

È ancora chiusa la scuola secondaria Pastonchi di Taggia e lo sarà fino al 19 novembre. La misura preventiva è stata presa nel rispetto dei protocolli Asl che prevedono la chiusura del plesso dopo la terza classe messa in quarantena a seguito di casi Covid.

Facciamo oggi il punto della situazione con l’assessore Barbara Dumarte. In particolare su un tema, quello tanto discusso delle mascherine.

“Mai come oggi si è parlato di scuola. Me ne rammarico perché la scuola dovrebbe essere il primo e più importante argomento preso in considerazione da tutti, non soltanto in situazioni di emergenza,” esordisce.

“Quando ho letto il nuovo dpcm che obbliga all’utilizzo della mascherina durante l’attività scolastica mi sono fermata a riflettere. Vengono date delle linee guida, ma credo che debbano anche dati degli strumenti adatti. Sul nostro territorio sono arrivate mascherine di un materiale a mio parere non idoneo per i nostri ragazzi,” commenta l’assessore.

L’obbligo di mascherina introdotto nel nuovo decreto è previsto sempre all’interno della scuola. Anche quando i ragazzi sono seduti al banco e durante le lezioni. Sono esonerati solo “i bambini di età inferiore ai 6 anni, e quelli affetti da patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”.

Tuttavia in molti lamentano il fatto che le mascherine fornite dal ministero siano poco idonee ad essere indossate dai bambini e dai ragazzi per molte ore. Per questa ragione nei giorni scorsi la dirigente dell’Istituto Comprensivo di Taggia, Anna Maria Fogliarini, e il dirigente dell’Istituto Comprensivo Arma, Luca Ronco, in collaborazione con l’amministrazione, hanno dato in autonomia la possibilità ai bambini di utilizzare le proprie mascherine, purché certificate ai sensi della normativa, nel caso in cui quelle fornite dal governo non siano di taglia idonea o creino irritazioni.

“Sono completamente favorevole all’utilizzo dei dispositivi personali. Sono essenziali in questo momento. Ma devono essere forniti giusti strumenti perché questa situazione sia il meno emotivamente stressante per i nostri bambini,” conclude Dumarte.