consiglio comunale taggia

Oggi, lunedì 29 maggio, alle ore 19, ha avuto inizio un nuovo consiglio comunale a Taggia; sono diverse le tematiche di rilievo: a partire dalla discussione delle due leggi di iniziativa popolare promosse dalla campagna “Riprendiamoci il Comune”, alla variazione dell’aliquota dell’addizionale comunale all’IRPEF, approvazione aliquote e detrazioni all’imposta municipale propria per l’anno 2023 e le modifiche alla Tassa sui Rifiuti, all’individuazione di uno spazio per l’installazione di un chiosco di alimenti e bevande al Life Park.

L’adesione alla campagna “Riprendiamoci il Comune” è stato approvato all’unanimità.

Per quanto riguarda il punto tre, è stato spiegato che: “Si tratta di una misura già annunciata nel 2020, ma poi è scoppiata la pandemia e non si era voluto gravare sui cittadini. Dal 2012 a Taggia l’IRPEF non viene toccata, ma quest’anno, al fine di mettersi in linea con gli altri Comuni e affrontare i rincari, si propone di elevare l’imposta dallo 0,6 allo 0,8”.

Questa l’obiezione del consigliere di opposizione Gabriele Cascino: “Credo che sia un atto politico importante, non è giusto farlo passare come un atto dovuto. Dovremmo avere il coraggio di dire al cittadino che aumentiamo le tasse senza aspettare il consiglio comunale. Il Comune ha la facoltà di rilevare dal reddito al livello più alto consentito dalla norma: prima di arrivare a tanto, noi abbiamo suggerito di provare a incassare di più e spendere meglio; aumentare le tasse è la cosa più semplice, si vanno a prendere i soldi dalle tasche dei cittadini. Ora la fate passare quasi come un atto dovuto, mentre dovreste avere la trasparenza di ammettere che alzate le tasse per determinati motivi: cos’è che non ha funzionato, quali sono stati i buchi? Le cose si prevedevano già da tempo, c’erano gli elementi per conoscerlo, già da vostri atti precedenti, come la Darsena; non si può semplicemente dire che si aumentano le tasse, bisogna spiegare le ragioni alla base di questo atto politico. Lo 0,2 non è poca cosa, e voi avete il dovere, dopo sei anni, di dare ai cittadini le spiegazioni che meritano: le aspettiamo.”

Gli fa eco Giuseppe Federico: “Quando un cittadino si chiede del funzionamento dell’amministrazione comunale, gli interessa il perché le tasse aumentino e se i servizi che gli sono offerti siano al livello di queste. Per non fermare i servizi e garantire il mantenimento del bilancio, dobbiamo chiedere di più al cittadino; ma viene da domandarsi: si è fatto tutto il possibile per ottenere lo stesso risultato senza gravare sul cittadino? Non è nemmeno corretto dire che ci adeguiamo agli altri Comuni, perché sono pochissimi ad averlo così basso; inoltre, avreste potuto definire una soglia di esenzione per non colpire troppo i cittadini con i redditi più bassi, in particolare dipendenti e pensionati, come già hanno fatto altri Comuni. Aumentare l’addizionale, senza una soglia di esenzione e in un momento di crisi, è un’azione che si sarebbe potuta evitare tramite altri espedienti”.

“Sono tre anni che ne parliamo: abbiamo ritirato il bilancio che nel 2020 prevedeva questo intervento”, è la replica del sindaco Mario Conio, “I sacrifici sono necessari: ci dispiace dover chiedere altri sacrifici ai cittadini, ma non è una sorpresa, sono tre anni che ne parliamo. L’aumento è l’estrema ratio: c’è tutto un divenire, abbiamo già messo assunzioni a bilancio”.

“Abbiamo 200mila euro in più rispetto all’anno scorso”, è la giustificazione di Chiara Cerri.

Il punto è stato approvato con immediata esecutività, con quattro voti contro e nessun astenuto.

Nel quarto punto si propone un “aumento all’IMU del 2 per mille all’abitazione principale e del 1 per mille ai fabbricati c1 c2 c3, d1 d2 d3 d6 d8; 200 euro di detrazioni per la prima categoria”.

Giunge subito la questione del consigliere Federico: “Qual è l’impatto sul bilancio? Parliamo di 264mila euro presunti sulle imposte agevolate. Ma a fianco, ma c’è un impatto emotivo, passa un messaggio: se si aumenta una categoria, significa far capire alla cittadinanza che c’è una perdita di convenienza nell’intraprendere un determinato tipo di operazione, e da qui c’è un impatto sociale. In secondo luogo: per quanto riguarda il recupero dall’evasione, dobbiamo incassare ancora tre milioni di euro. Dall’inizio del 2022 a oggi, l’incasso accertato è del 6%. Io metterei tre risorse a recupero: non si può pensare di mettere pezze, bisogna avere una visione”.

Cascino: “Il problema è il conduttore dell’immobile, oltre al proprietario: i contratti 3+2 vengono applicati a Taggia, essendo un Comune con alta densità abitativa e difficoltà di trovare abitazione a prezzo calmierato; questi contratti hanno la funzione di agevolare domanda e offerta per proprietari che non hanno possibilità di pagare grandi canoni. Non so quanto questo inciderà sul singolo contratto, né quanti ne esistano effettivamente; il proprietario potrebbe però essere incentivato a disdire e passare a un 4+4. Con questa scelta, c’è il rischio di colpire sul sociale”.

L’assessore Manuel Fichera testimonia: “Io sono stato agente immobiliare per vent’anni: per come è stata pensata la cedolare secca, è un’agevolazione a favore di coloro che hanno meno possibilità; ma queste maglie sono abbastanza larghe, e per la mia esperienza personale ho visto che è più un escamotage utilizzato dai proprietari per pagare meno tasse, che per altro, visto che si arriva a richiedere canoni anche molto più alti. Per chi non è in grado di permettersi un’abitazione, i nostri uffici dispongono altri tipi di agevolazione”.

Il punto è stato approvato con immediata esecutività, con tre voti contrari e un’astensione.

In seguito si è votato, senza alcuna discussione, rispetto alle “integrazioni al regolamento TARI, come termini, periodicità della riscossione, rettifica degli importi, richiesta di rateizzazione da parte dell’utente”, e vari altri; tra questi, non è previsto alcun aumento della tassa.

Il punto è stato approvato con immediata esecutività, con un’astensione.