Poste Italiane

Il gruppo di minoranza di Taggia, “Progettiamo il Futuro” interviene con una nota stampa sulla riapertura dell’ufficio postale di piazza Spinola.

“L’attenzione mediatica sul caso Rivieracqua ha lasciato, giustamente, in secondo piano una notizia importante ricevuta durante il consiglio comunale di Taggia di martedì scorso.

Il giorno 12 settembre riaprirà l’ufficio postale di Taggia! Benissimo, siamo tutti felici della notizia.

Ma questa informazione, così importante per tutti, era già in possesso dell’amministrazione comunale da almeno una settimana, cioè da quando l’assessore delegato Longobardi, ha ricevuto conferma, dopo un sopralluogo con i tecnici e con i vertici di Poste Spa, del calendario delle verifiche tecniche che avrebbero portato alla riapertura. Una notizia così importante e attesa da mesi emerge solo perché stimolata da un’interrogazione consiliare?

Cosa si è aspettato a comunicare la data di riapertura, che avrebbe anche messo a tacere le voci che circolavano su ipotesi di chiusura definitiva o spostamento in altri locali?

Poi diciamoci la verità. L’illustrazione dell’interrogazione del consigliere di minoranza Ardoino sul caso e la risposta del sindaco, non sono state sufficienti a far emergere altri aspetti importanti. Per esempio, che il servizio bus navetta della Croce Rossa Italiana non è gratuito. Ha un costo fisso complessivo, per i due mesi, di 3.200 euro, spesa indipendente dall’utilizzo o meno da parte degli utenti.

Molti cittadini, soprattutto quelli che non utilizzano i social, non sono stati informati, né del costo sostenuto né dello spostamento del servizio dalle poste di Levà a quelle di Arma. Sarebbe stato sufficiente un comunicato stampa integrativo, anche senza foto di gruppo.

Ad oggi, analizzando le prime due settimane di utilizzo, emerge poi che la navetta sociale abbia viaggiato spesso semivuota.

Proponiamo all’amministrazione, per evitare di disperdere inutilmente risorse finanziarie, di dare nuova indicazione agli utenti, permettendo l’utilizzo del servizio “anche” per altre esigenze (prelievi, visite mediche).

Perché signor sindaco, noi di “Progettiamo il Futuro” facciamo molta fatica ad accettare, per la responsabilità che abbiamo davanti alle esigenze dei nostri concittadini e per il loro benessere, che la logica delle decisioni amministrative sia quella, come ha detto lei in consiglio comunale, del “meglio questo che un pugno in un occhio”.

I cittadini, che stiamo rappresentando nelle istituzioni, meritano molto di più.

Ci teniamo, infine, a dire che nonostante le pubblicazioni sui social su una frase probabilmente pronunciata dal presidente del consiglio, estrapolata durante un passaggio assembleare, per il nostro gruppo la base di valutazione della funzione di garanzia e del lavoro del presidente Negroni, prescinde da episodi come questo, emerso tra l’altro, in un evidente contesto di difficoltà ambientale”.