carabinieri badalucco

In questi giorni, i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Badalucco, nell’ambito del controllo dei magazzini floricoli interessati dalla commercializzazione di cimali e fronde di conifera “ad uso albero di Natale”, attività che, nel periodo intercorrente tra il 1 ottobre ed il 24 dicembre, è particolarmente attiva, effettuavano un controllo di routine a Taggia, presso un magazzino floricolo.

Per questo particolare periodo dell’anno la normativa regionale vigente è particolarmente attenta al prelievo, trasporto e commercio di piante, rami o cimali di conifere e di agrifoglio, provenienti dai boschi liguri. Nel periodo che va dal 1° ottobre al 24 dicembre di ogni anno, le attività di trasporto e commercializzazione dei cimali o rami di conifera deve essere autorizzato dall’autorità competente e devono essere apposti ai fasci trasportati o commercializzati, specifici talloncini rilasciati dall’ente preposto. Ovviamente, la potatura delle conifere dalle quali provengono le parti commercializzate, deve avvenire secondo specifiche modalità che non danneggino l’albero o l’arbusto. Da alcuni anni sotto il periodo natalizio, purtroppo, si assiste al danneggiamento irreversibile di conifere, in particolare, di pino marittimo, pino silvestre, pino mugo, i quali vengono capitozzati o comunque privati delle parti apicali e dei rami più rigogliosi e belli, da parte di individui che, senza alcuno scrupolo, rovinano irrimediabilmente i boschi liguri di Monte Ceppo, Monte Bignone ecc., ove insomma, sono presenti le tipologie di conifere summenzionate. I magazzini che spediscono all’estero le essenze vegetali, le più disparate, oltre che le fronde provenienti da coltivazione, acquistano da raccoglitori più o meno regolari, anche le essenze di bosco. Orbene, all’interno del magazzino floricolo controllato qualche giorno fa, i militari operanti rilevavano un gran quantitativo di rami e cimali di Pino Marittimo (Pinus Pinaster) e di Pino Silvestre (Pinus Sylvestris), raccolti in fascine e ancora da confezionare, privi del previsto contrassegno. Contati i rametti se ne catalogavano 340 di pino silvestre e 340 di pino marittimo. I fasci erano privi del previsto contrassegno e la titolare dell’attività non era in grado di dimostrare che la provenienza della merce era lecita. Non era neanche a conoscenza delle particolari modalità di acquisto vendita e trasporto degli articoli trattati.

Si è proceduto quindi al sequestro amministrativo del materiale e si è contestata una sanzione amministrativa di € 5.213,33 per “Trasporto e Commercio di rami e cimali di Pino Marittimo e Pino Silvestre senza essere accompagnati dagli speciali contrassegni che sono rilasciati dall’Ente Delegato, nel periodo che va dal 01/10 al 24/12 di ogni anno”. La normativa di riferimento è il Regolamento Regionale n. 1/1999 (P.M.P.F.) e l’articolo violato è l’art. 25 comma 1, sanzionato dall’art. 52 comma 1 lettera “d” della Legge Regionale n. 4/99.