Oggi, intorno alle 15, si è tenuta in Comune a Taggia una seduta del consiglio comunale monotematico, convocata su richiesta dei gruppi di minoranza “Progettiamo il Futuro” e “Progetto Comune”, volta a discutere dell’acquisizione delle opere previste dalla convenzione comunale siglata in data 28 dicembre 2002, tra il Comune stesso e la società “La Fornace”. Al centro del dibattito, l’annosa questione dei circa 270 parcheggi situati nel centro commerciale “La Riviera Shopville”, utilizzati dalla popolazione sin dal 2002.
Il focus principale dei tre consiglieri di minoranza presenti in sala (Gabriele Cascino, Giuseppe Federico e Davide Caldani) è stato il mancato incasso della penale per il ritardo nella consegna delle opere pubbliche, accompagnato dalla richiesta di chiarimenti sulle decisioni prese al riguardo.
Assente il sindaco Mario Conio che negli scorsi mesi era stato accusato dalla minoranza di conflitto d’interesse, così come altri due membri della maggioranza, che si presenta alla riunione con gli avvocati Genovese e Ricca, incaricati di esprimere una valutazione tecnica sulla pratica in questione, motivando con la loro presenza la scelta delle 15 come orario di riunione della giunta.
La seduta, introdotta da un messaggio di solidarietà istituzionali riguardo alla Giornata contro la violenza di genere, vede il consigliere di minoranza Gabriele Cascino incalzare: “Abbiamo dedicato molto studio e approfondimenti su questa vicenda. In passato lamentavamo come la convenzione prevedesse, dal nostro punto di vista, un termine di sei mesi che il soggetto privato doveva rispettare per la consegna di questi manufatti. Un termine decorso senza il formale trasferimento di queste opere all’amministrazione comunale, creando quindi un danno al Comune di Taggia. Al tempo intervenne il sindaco, che ci disse che richiedere una penale sarebbe stato un atto inopportuno, bocciando poi la nostra mozione”.
“Ringrazio l’avvocato Genovese per il documento fornitomi. Per lui non ci sono gli estremi per il pagamento, ma nel suo parere mancano dati recenti. È il privato che non ha potuto, non poteva, consegnare queste opere pubbliche che aveva promesso all’ente pubblico. Nell’atto notarile – prosegue – si dice chiaramente che un bene, il privato, lo ha ottenuto soltanto a ottobre 2022. Il ritardo è dovuto al fatto che, fino a quel momento, non era in grado di dare tutto ciò che aveva promesso al Comune. Il 25 luglio abbiamo scoperto che la giunta ha dato mandato agli uffici di dare corso alla convenzione e, il giorno successivo, di sottoscrivere l’atto davanti al notaio. Nell’atto abbiamo trovato un articolo in cui, con la consegna delle opere nel 2022, il Comune dichiara che la convenzione è stata totalmente adempita. E questo fatto impedisce al Comune di richiedere la penale (40mila euro all’anno per 10 anni, ndr). Ovviamente ci auguriamo che vogliate ripensare questa decisione, perché potrebbe portare solo beneficio al Comune e alla collettività. Ancora una volta vediamo il trincerarsi in un voto negativo, senza prendere in considerazione che possa essere interesse del privato trovare una soluzione alla vicenda. Non credo che questa soluzione sia quella definitiva. Credo che abbiate a disposizione professionisti in grado di evidenziare altre soluzioni, e che la giunta debba fare ulteriori valutazioni”.
Il dibattito, su temi tendenzialmente morbidi rispetto a sedute passate (come sottolineato dalla consigliera Chiara Cerri durante il suo intervento) vede poi la risposta del vicesindaco Espedito Longobardi, che non nasconde disappunto per un tema considerato dal suo punto di vista, reiterato.
“Questo Comune ha sempre agito esclusivamente per il bene della comunità”, commenta Longobardi. “Per quanto riguarda la penale, voglio sottolineare che qui non ci sono né vinti né vincitori. Vi invito, quindi, a ritirare la mozione”.
A questo punto prende la parola il consigliere Davide Caldani, che si chiede se la questione sarebbe stata affrontata se non fosse stata l’opposizione a sollevarla.
Arriva la replica di Longobardi: “Il parcheggio, dal 2002, è sempre stato nella piena disponibilità garantita del Comune gratuitamente, con le spese di gestione a carico del soggetto attuatore. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di rinunciare alla penale”.
Chiude il consigliere Federico, che allude alla questione del conflitto di interessi: “Qua non si riesce mai a capire dove finisce l’interesse pubblico e quello privato: vi siete chiesti perché il sindaco non c’è oggi? Non c’è stato in giunta? E perché quando abbiamo presentato la mozione lui è uscito fuori dall’aula? Sappiamo che dal 26 luglio, il parcheggio è nostro. Come mai, il bene, è ancora a disposizione del centro commerciale?”
Il voto alla fine della seduta vede l’amministrazione comunale bocciare la mozione.
L’assenza del sindaco Mario Conio
“Desidero chiarire alcuni aspetti inerenti al consiglio comunale che si è appena concluso”, esordisce il sindaco Mario Conio con una nota stampa al termine della seduta.
“Ho preso atto della richiesta di consiglio comunale legittimamente presentata, ed era mia sincera intenzione partecipare a tale seduta al fine di fornire il mio contributo alla discussione consiliare su un tema, in verità già ampiamente dibattuto nel corso di questi mesi.
Nei giorni successivi alla richiesta di consiglio comunale è giunta però una mozione da sottoporre al voto del consiglio, che ho ritenuto nelle premesse, lesiva della mia persona. Mai ho assunto decisioni se non nell’esclusivo interesse dell’ente che rappresento, ancor più nell’affrontare questa delicata pratica, consapevole di non avere alcun conflitto di interesse in atto, ma sensibile per ragioni di opportunità nel condividere e nel caso di specie delegare alla mia giunta eventuali atti decisionali in merito.
L’amministrazione ha sempre svolto con equilibrio il proprio compito, con l’unico obiettivo di salvaguardare gli interessi pubblici. Ogni scelta presa dall’amministrazione, è stata assai ponderata, e nel caso in questione suffragata preliminarmente dall’attività degli uffici comunali e, quando necessario, dalla consulenza di primari studi legali. Così è capitato anche in questa vicenda, con l’affidamento a un prestigioso studio legale di Genova dell’incarico di assistenza legale stragiudiziale.
Tale incarico veniva dato dall’amministrazione comunale oltre un anno fa, nell’ottobre 2023, preliminare e prodromico quindi a qualsiasi decisione da prendersi.
Tra le altre cose, si sottoponeva al Legale un quesito che recitava: “Se in base alla convenzione… Omissis… vi siano le condizioni per richiedere al Soggetto attuatore il pagamento delle penali indicate in Convenzione”. Lo stesso, alla fine di un’ampia e documentata digressione così rispondeva in un parere rilasciato per iscritto e in forma ufficiale all’Ente: “Alla luce di quanto sopra esposto, ritengo di fornire risposta negativa al quesito”.
A sostegno della risposta negativa, il legale esprimeva numerose argomentazioni che spaziavano dall’incertezza giuridica che la penale fosse richiedibile, stante l’uso continuativo pubblico dei beni, all’incertezza su quale attore fosse inadempiente, ai costi e incertezze di un’eventuale azione risarcitoria, che avrebbe causato, nel caso di soccombenza, non solo il mancato incasso della penale, ma un probabile danno erariale.
L’amministrazione poneva poi al legale, un ulteriore quesito, volto a comprendere, come avrebbe dovuto agire il Comune una volta ritenuto in ogni caso opportuno tentare l’incasso della penale. Anche in questo caso il legale forniva una risposta volta a sconsigliare l’avvio di un procedimento legale, argomentandolo in maniera assai esaustiva, adducendo tra le altre motivazioni, la non congruità della penale stessa, l’utilizzo del parcheggio ad opera della collettività, le manutenzioni indistintamente a carico del privato.
In sintesi, così concludeva il parere legale acquisito dal Comune:
- Insussistenza dei presupposti per richiedere la penale;
- Pur proseguendo nell’eventuale richiesta di penale, l’importo della stessa sarebbe stato assai ridimensionato
- Costo rilevante a carico dell’ente in caso di soccombenza e conseguente danno erariale.
Ogni altra considerazione rischia di essere superflua.
Ho sempre svolto la mia missione, così mi piace chiamarla, con senso di dedizione e onestà. Come hanno sempre fatto i miei consiglieri che ringrazio.
Per tale ragione, oggi ho deciso di non partecipare alla seduta di un consiglio comunale che nulla avrebbe aggiunto se non inutili polemiche. Pienamente rispettoso del ruolo del consiglio comunale, ho ritenuto che, al fine di garantire serenità al dibattito del consiglio stesso, oggi non sia stata opportuna la mia presenza”.
Nel video servizio a inizio articolo le considerazioni a fine consiglio del vicesindaco Espedito Longobardi e del consigliere di minoranza Davide Caldani.