Stranamore

Il fuoco arde sotto la cenere. Dopo strappi, cuciture e toppe neanche troppo nascoste con il resto della sua maggioranza regionale Giovanni Toti avrebbe raggiunto una pax di facciata con il sindaco di Genova Marco Bucci e i relativi partiti a suo sostegno per andare uniti almeno sulla carta, o meglio sulla scheda, alle elezioni comunali in programma a giugno nel capoluogo regionale.

E dopo? Nella testa di Toti continuerebbe a frullare l’idea ribattezzata: grande centro o piccolo centrino.

I limiti della Regione sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto in tema di Sanità, delega tenuta inspiegabilmente dallo stesso presidente senza alcuna competenza in materia e il governatore sembra più solo che mai. Scaricato da Lega e Fratelli d’Italia, alleati ormai solo più per opportunità, e dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, al quale facciamo auguri di pronta guarigione, per un progetto ‘Coraggio Italia‘ già ai titoli di coda e da Silvio Berlusconi, Toti è pronto a rifugiarsi tra le braccia di Matteo Renzi facendo un lungo salto verso il centro, addirittura sinistra, dopo essere stato vicinissimo ai salviniani.

I ben informati parlano di un accordo già chiuso tra le parti al via l’indomani delle elezioni genovesi. Toti e Renzi insieme per provare la corsa a Roma dello stesso ex giornalista ormai arrivato al traguardo in via Fieschi. C’è chi addirittura parla di camper, in stile Stranamore, pronti a partire per l’Italia con le effigi e i grandi progetti dei due neo centristi.

Uniche incognite, certo non da poco, gli interessi economici, dato che i rimanenti anni di presidenza frutterebbero un bel gruzzolo al buon Giovanni e di certo non potrebbe continuare a fare il presidente di una regione di destra da leader di un partito di centro sinistra e in seconda battuta le reali chance percentuali di conquistarsi un posto, al sole, a Roma.

Notizia nella notizia se il matrimonio più chiacchierato della politica dovesse diventare realtà a fare da rappresentante locale ci sarebbe nientepopodimeno che Biancheri. Potrebbe essere lui l’Alberto, Castagna in questo caso, del camper di centro dato che, un po’ come la Regione, il suo Comune di Sanremo non vive certo momenti felici con consiglio e giunta più propensi a gareggiare per un ruolo nel prossimo mandato che a pensare agli attuali, tanti, forse troppi problemi.

Soltanto il tempo ci dirà la verità e soprattutto se quello che si prospetta davanti a noi sarà un grande centro o un piccolo centrino.