Il decreto vescovile che ha interrotto in via sperimentale la presenza di padrini e madrine, datato 1 giugno 2022 e firmato dal Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta, è scaduto quest’anno.
Nel momento di tirare le somme rispetto agli esiti di questi primi 3 anni di fermo per i co-protagonisti dei sacramenti cattolici del battesimo e della cresima, il Vescovo ha dovuto constatare che il cambiamento da lui sperato non è avvenuto.
“Abbiamo rinnovato il decreto dopo aver sentito il Consiglio Presbiterale, dunque ritorna in vigore e questa volta per un quinquennio“, ha esordito ai nostri microfoni. “La soluzione di eliminare la presenza di queste figure nei sacramenti non è una decisione da prendere a cuore leggero, perché sono un’istituzione molto antica, significativa nella storia della Chiesa, soprattutto in riferimento ai catecumeni adulti”.
Dal comune di Ventimiglia fino a quello di San Lorenzo al Mare compresi, madrine e padrini continueranno a non presenziare fino al 2030, anno in cui mons. Suetta spera di poter avviare il reinserimento.
“Il decreto non ha lo scopo di eliminare le due figure, ma piuttosto di suscitare una riflessione, eventualmente un impegno, affinché il loro ripristino avvenga nel modo più corretto”, spiega.
Nonostante 3 anni di stop la concezione comune di padrino e madrina è rimasta invariata, scollegata a suo modo dall’accompagnamento nella fede.
“Mi auguro che, tra 5 anni, i genitori e gli stessi ragazzi nel contesto di un rinnovamento del percorso di formazione cristiana ai sacramenti possano riscoprire la figura e il ruolo del padrino e della madrina, che sostanzialmente è quello di essere un testimone significativo e anche una presenza educativa al fianco di questi giovanissimi cristiani”, ha aggiunto il Vescovo. “Il ruolo ad oggi è ancora molto ancorato, dal punto di vista tradizionale, a legami di parentela o di amicizia che molto spesso sono forti per altre ragioni, pur buone e degne di attenzione, ma che non sempre coincidono con una vita cristiana autentica“.
L’intervista completa al Vescovo Antonio Suetta nel video-servizio a inizio articolo.