Sophie Dickens, una scultrice internazionale a Pieve di Teco
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Una scultrice internazionale a Pieve di Teco. Il suo nome? Sophie Dickens. Dopo aver studiato a lungo a Londra e in tutta Italia, visitandone i musei, quattro anni fa ha deciso di trasferirsi nel capoluogo della valle Arroscia per continuare nel suo percorso artistico basato soprattutto sulla rappresentazione del mondo animale.

“Ho sempre fatto sculture, ho studiato la storia dell’arte al Courtauld Institute di Londra – spiega a Riviera Time. È stata un’ottima preparazione a livello artistico. Ci siamo concentrati sugli antichi maestri, in particolare gli antichi maestri italiani. Ho passato molto tempo nei musei italiani ammirando le statue, i disegni, i dipinti dell’alto Rinascimento.

Poi ho studiato anatomia all’University College a Londra e ho fatto un corso part-time dove ho imparato a saldare, e tutti i processi necessari per scolpire e creare con il bronzo. Fondo io i miei bronzi. Ho fatto molta pratica nel disegno dal vivo con molti modelli che ho disegnato, per cui ho sempre un’ottima idea nella mia mente di come voglio che le cose appaiano.

Quindi quando faccio ricerche su un animale voglio essere sicura di comprenderne l’anatomia, guardo video degli animali in movimento – dice l’artista. In questo momento, per esempio, sto creando dei cinghiali, guardo molti documentari su questi animali, voglio conoscere le loro abitudini. Ho deciso di farli gioiosi e non pericolosi. Mentre si grattano, cercano funghi, fanno cose simpatiche. Quello di cui parlo con la mia arte sono le relazioni umane con gli animali. Mi piace quindi fare delle installazioni e ho installato i miei lupi a Pieve di Teco. Ho portato i lupi nel paese così che le persone possano dialogare, perché sanno che i lupi stanno tornando nelle montagne italiane e quello che voglio è proprio creare un dialogo. Ho anche installato degli uccelli fatti con legname di riciclo nel paese per parlare del fatto di non mettere questi animali in piccole gabbie.

Per le olimpiadi di Londra ho fatto molti lavori collegati allo sport – prosegue. Quando mio marito era fuori in Australia ho fatto dei dialoghi sulle relazioni personali. Un altro aspetto importante per me è il riciclo, nello specifico del legname.

Il branco di lupi è stato fatto con il pavimento di una villa di Pornassio. Hercules and the Lion è stata fatta con un castagno, usando un pavimento di larice, e per questa nuova serie dei cinghiali sto usando vecchi barili di quercia che un amico mi ha donato da Montecalvo”.

Perché ha scelto Pieve di Teco come luogo in cui vivere?

“Sono venuta a Pieve di Teco perché gli artisti non hanno mai soldi in tasca. Cercano sempre un posto che sia tranquillo, dove possano fare i loro lavori e che non costi troppo. Non sapevo neanche dove fosse la Liguria fintanto che qualcuno non mi ha detto che aveva un’amica che ha acquistato un appartamento a Vessalico molto conveniente. L’ho contattata e mi ha spiegato che era semplice, così ho chiamato mio marito che si trovava in Australia e gli ho detto: “Ci trasferiamo in Italia. Quando torni dall’Australia andiamo a cercare una casa in Liguria”. Così abbiamo scelto questa casa che è stata perfetta per questi 4 anni. Sono stata in grado di entrare in contatto gradualmente con il posto e le persone. Ogni anno collaboro con il carnevale e ho incontrato magnifici amici qui a Pieve di Teco.

Parte della mia attività è ovviamente vendere a persone ricche grandi sculture nelle gallerie londinesi, per compensare con questo mi piace creare progetti con persone del posto. Abbiamo fatto dei cappelli di pasqua, conigli fatti di cartone, ho fatto indossare a tutti i cappelli e ho installato molte sculture in giro per il paese: lupi nelle strade, scimmie su un edificio abbandonato, pellicani a bordo fiume, topi in una cantina”.

Ulteriore curiosità di Sophie è la sua parentela con Charles Dickens, scrittore inglese, considerato tra i più grandi romanzieri di sempre: “Sì, il mio bis bis nonno era Charles Dickens. È interessante perché anche luì venne in queste zone perché era un posto economico dove venire e scrivere. Era solito soggiornare nella riviera ligure ad Alassio e a Genova. Ma io non lo sapevo fintanto che non mi sono trasferita qui quando mi hanno dato un libro su Dickens in Italia. È bello sapere che hai un parente così importante, ma non lascio che la cosa mi influenzi in nessuna maniera perché cerco di essere un’artista a pieno titolo con le mie forze. Non è semplice quando tutti sono più interessati a Charles Dickens rispetto a me. Sono quasi in competizione, ma sì: sono la nipote più giovane del suo figlio più giovane”.