‘Sinistra in Comune per Imperia’ interviene con una nota stampa sulla classifica stilata dal Sole 24 Ore e riguardante la qualità della vita nelle province italiane:

La pubblicazione della classifica sulla qualità della vita de Il Sole 24 Ore, in cui la provincia di Imperia è precipitata all’ottantanovesimo (ultima in Liguria) posto perdendo diciannove posizioni rispetto all’anno precedente, ha scatenato un dibattito surreale.

Alcuni sostenitori del “nuovo” corso della politica imperiese (guidata dalla giovane promessa Claudio Scajola) si sono lanciati in considerazioni strampalate in merito ai metodi con cui è determinata la graduatoria, “sorprendendosi” che la provincia di Milano potesse guidare la classifica nazionale. Il vicesindaco di Imperia, con un post su facebook, ha ironizzato mettendo a confronto il clima lombardo della prima classificata con quello imperiese, senza cogliere evidentemente che quel confronto invece che essere una giustificazione è un aggravante.

I parametri su cui si determina la classifica della qualità della vita de Il sole 24 ore sono infatti molteplici e prevedono sei macro aree di valutazione nelle quali le caratteristiche climatiche ed ambientali sono tenute in ampia considerazione. Alla provincia di Imperia spetta infatti il primato assoluto per il clima ed un piazzamento d’onore per la qualità dell’aria, indici che aiutano a contenere il declino della classifica, ma che non possiamo certo dire di esserci guadagnati.

Scorrendo gli altri parametri utilizzati nella definizione della classifica si coglie come molti dei peggiori risultati siano invece legati alla qualità dei servizi pubblici ed a dinamiche sociali su cui invece la politica locale ha avuto indubbi “meriti”. Tra le maggiori responsabilità addebitabili alla classe politica locale che ha governato per gran parte del trentennio (1990-2019) in cui siamo precipitati dal cinquantesimo all’ottantanovesimo posto in classifica, vi sono peraltro quelle della cementificazione della costa, dell’abbandono dell’entroterra e dei mancati investimenti a difesa di un territorio che oggi non a caso è messo a dura prova dagli eventi atmosferici. Giusto a testimoniare come in quel trentennio scellerato, oltre a fallire sulle politiche economiche e sulla gestione dei servizi pubblici, si sia anche riusciti a penalizzare la più straordinaria ricchezza della nostra provincia, un territorio unico ed accogliente.

Invece che cercare di giustificare e giustificarsi per l’inesorabile declino della nostra provincia la classe politica che l’ha governata dovrebbe ringraziare il fatto che tra i parametri di valutazione non rientra quello sull’efficienza, onestà e trasparenza degli amministratori locali, perchè in tal caso si rischierebbe di sprofondare negli abissi della classifica.

Viene in mente la famosa scena del film Frankenstein junior in cui due protagonisti impegnati a scavare a mano una buca si dicono “poteva andare peggio, poteva piovere”, ed immediatamente scoppia un temporale.