sposi
Immagine d'archivio

In occasione dei quotidiani controlli delle persone sottoposte al regime degli arresti domiciliari – al fine di verificare la presenza in casa negli orari disposti dall’Autorità Giudiziaria – la Polizia di Stato, lo scorso 4 ottobre, ha denunciato H.A., tunisino del 1992.

Giunti presso la sua abitazione, infatti, gli agenti vedevano l’uomo seduto in un bar vicino casa che – nella speranza di non essere riconosciuto dagli operatori che si avvicinavano – correva verso il portone d’ingresso, facendo immediato rientro in casa.

Dopo pochi istanti gli agenti bussavano alla sua porta e l’uomo, ancora affannato dalla corsa, li riceveva. Interrogato sul perché non si trovasse in casa, riferiva loro di aver ricevuto un permesso speciale per sposarsi. Indossando ancora l’abito da sposo e mostrando la fede nunziale, lo straniero affermava di essere appena tornato dal Comune di Sanremo ove aveva celebrato le nozze con la sua sposa. Tuttavia, avendo violato in ogni caso le prescrizioni imposte dal Giudice (essendo rientrato a casa 3 ore dopo l’orario autorizzato) gli agenti non hanno potuto far altro che contestargli la violazione commessa.